ROMA – Nuove regole e più trasparenza per gli influencer. La decisione arriva dall’Agcom, l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, dopo che già da quest’estate era stata avviata una consultazione pubblica sul tema. Il caso che ha coinvolto Chiara Ferragni è infatti solo l’ultima delle vicende che hanno generato confusione nel settore dei media audiovisivi.
La stretta sulla pubblicità occulta
Secondo le regole dell’Agcom gli influencer dovranno rispettare le norme previste dal Testo unico sui servizi di media audiovisivi. I nuovi vincoli imposti dall’authority riguardano principalmente le azioni pubblicitarie, mansione più redditizia per gli imprenditori digitali. Le comunicazioni commerciali dovranno quindi essere esplicite. In altre parole, non saranno tollerate forme di sponsorizzazione occulte o subliminali. Per evitare le nuove sanzioni gli influencer dovranno perciò specificare graficamente il carattere promozionale del contenuto sulle varie piattaforme social inserendo la scritta “pubblicità” in sovraimpressione.
Le nuove regole per gli influencer
Gli influencer, al pari degli altri media, producono e diffondono al pubblico contenuti audiovisivi. Per questo motivo saranno chiamati a rispettare ulteriori regole. Tra queste il divieto di diffusione di fake news e dovranno evitare discorsi di odio e discriminazione. E non solo. L’influencer dovrà rispettare il principio del pluralismo, del diritto d’autore e della privacy (soprattutto verso i minori). Sarà inoltre vietata la sponsorizzazione di prodotti a base di nicotina e l’uso eccessivo di alcol e medicinali, oltre al gioco d’azzardo.
Le nuove sanzioni
Nel mirino dell’Agcom, per il momento, ci sono solo gli influencer con almeno un milione di follower, 24 contenuti pubblicati in un anno e un tasso di coinvolgimento dei follower di almeno il 2%. Le forme di pubblicità occulta o non dichiarata possono portare a multe per un massimo di 258.228 euro, mentre le ammende potranno ammontare fino a un massimo di 600 mila euro nel caso di violazione delle norme sui minori. Un importante primo passo definito “un percorso lineare ed efficace” dal presidente dell’organo di garanzia Giacomo Lasorella in un’intervista a Repubblica.