ROMA – La Commissione Giustizia del Senato ha cancellato il reato di abuso d’ufficio, approvando l’articolo 1 del ddl Nordio con i voti della maggioranza e di Italia Viva. “È solo un primo passo”, ha detto la presidente della Commissione Giulia Bongiorno. Intanto, è ripreso nella mattinata di mercoledì 10 gennaio l’esame dei circa 160 emendamenti presentati al disegno di legge. Ora si è passati all’articolo 2 del testo che riguarda il nodo della pubblicazione delle intercettazioni anche nei confronti di terze persone. “Continueremo a votare a favore di questo ddl Nordio perché noi siamo garantisti sempre”, ha assicurato il senatore di IV Ivan Scalfarotto.
Cosa cambia
Dopo il via libera del 9 gennaio è stato abrogato l’articolo 323 del Codice Penale. Il Guardasigilli Carlo Nordio ha espresso grande soddisfazione e ha ribadito che l’abolizione “di questo reato evanescente, richiesta a gran voce da tutti gli amministratori di ogni parte politica, contribuirà ad un’accelerazione delle procedure e avrà quell’impatto favorevole sull’economia auspicato nei giorni scorsi dalla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni”. Come spiega Bongiorno, inoltre, è passata una proposta di modifica della Lega che “tipizza meglio” il reato di traffico di influenze.
Le reazioni
A parte Italia Viva, il resto dell’opposizione ha votato contro l’approvazione dell’articolo 1. Secondo il capogruppo Pd in Commissione Alfredo Bazolia a breve l’Italia sarà costretta a reintrodure l’abuso d’ufficio per evitare un contrasto con l’Unione europea, che sta per renderlo obbligatorio. Il senatore M5S Roberto Scarpinato ha definito “surreale e inquietante” discutere di questo ddl. Favorevole invece Azione, con il deputato Enrico Costa: “L’ abrogazione dell’abuso d’ufficio è sacrosanta”, ha detto, mentre ha parlato di “bella notizia” la sottosegretaria ai Rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano (Forza Italia). Così come per il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi, che considera l’abuso d’ufficio “un cappio al collo” per i pubblici amministratori.