PRAGA – Strage a Praga. La sparatoria più sanguinosa della storia della Repubblica Ceca. La polizia ha identificato il killer, David Kozak, studente 24enne, che nel pomeriggio del 21 dicembre è salito sul tetto della facoltà di Filosofia dell’Università Carlo e ha iniziato a sparare all’impazzata, uccidendo 14 persone.
Tra i feriti, 25, compaiono i nomi di tre stranieri, ma nessuno di nazionalità italiana. Inizialmente si era temuto per l’incolumità di Chiara Mengozzi, professoressa di italianistica presso l’ateneo. Mengozzi lavora proprio al quarto piano dell’edificio in cui è avvenuta la sparatoria, ma non era presente al momento dell’attentato.
Le azioni di Kozak, studente della stessa università – che poco prima della strage aveva ucciso il padre nell’area di Kladno, a una trentina di chilometri dalla capitale ceca -, secondo il ministro dell’Interno ceco Vit Rakusan non sarebbero collegate al terrorismo intenazionale. Intanto la polizia sta verificando l’autenticità dei messaggi che secondo i media locali sarebbero stati condivisi dal killer su Telegram nei giorni scorsi: “Mi presento, mi chiamo David e voglio fare una sparatoria a scuola e possibilmente suicidarmi. Ho sempre voluto uccidere, pensavo che sarei diventato un maniaco in futuro” ma “ho realizzato che era molto più conveniente fare una strage di massa invece di essere un serial killer”. E ancora, “odio il mondo e voglio lasciare quanto più dolore possibile”. Il 24enne è morto: potrebbe essersi suicidato.
Lo studente, inoltre, affermava di ispirarsi ad Alina Afanaskina, la 14enne russa che a inizio dicembre aveva sparato a un compagno di classe e ferito altre cinque persone per poi suicidarsi. Fonte di ispirazione anche un altro episodio: la sparatoria in una scuola a Kazan, in Tatarstan, nel maggio 2021 quando furono uccise nove persone, tra cui sette studenti, e ferite più di 20. Il governo ceco ha deciso di proclamare il lutto nazionale per sabato 23 dicembre.