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Nicola Fratoianni: "A Gaza
una carneficina senza fine
Serve più diplomazia"

Il segretario di SI a Lumsanews

"Da Israele vendetta collettiva"

di Beatrice D'Ascenzi21 Dicembre 2023
21 Dicembre 2023

Il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni durante la marcia della pace ad Assisi | Foto Ansa

Il 10 dicembre 2023 si è tenuta ad Assisi una marcia straordinaria per la Pace. Un momento di riflessione a cui ha partecipato anche il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni, che a Lumsanews ha spiegato il suo punto di vista sulla guerra in Medio Oriente.

Lei ad Assisi ha fatto dichiarazioni chiare sulla situazione a Gaza. Poi c’è stato il voto al consiglio di Sicurezza dell’Onu in cui l’Italia  si è astenuta. Che considerazioni si sente di fare in merito?  

“Penso che dire no a un cessate il fuoco stabile e duraturo sia un errore drammatico, sia una scelta inaccettabile che rivela il carattere ipocrita col quale buona parte della comunità internazionale affronta il disastro umanitario in corso a Gaza. Di fronte a questo occorre fare un salto di qualità nelle iniziative diplomatiche, perché è del tutto evidente che dopo l’attacco terroristico di Hamas – che tutti noi abbiamo condannato senza se e senza ma – quella di Israele è una vendetta collettiva. Che ha ormai travolto i limiti del diritto internazionale umanitario e del diritto di difesa. Il governo italiano continua a dire che Israele ha diritto di difendersi”.

Nelle settimane scorse abbiamo visto le piazze riempirsi di manifestazioni in favore del popolo palestinese. Il Paese sta comunicando una vicinanza alla Palestina?

“Io penso che nel Paese cresca lo sconcerto di fronte a quello che stiamo vedendo quotidianamente a Gaza. Israele prima ha ordinato a un milione e mezzo di palestinesi di trasferirsi dal nord al sud di Gaza, il sud però è chiuso. Ora ha ordinato a 2 milioni e mezzo di palestinesi, quelli che stavano al Sud e quelli che sono arrivati dal nord, di andare via. Il punto è che non è chiaro dove debbano andare. In questo clima i bombardamenti continuano e si intensificano. Siamo di fronte a crimini di guerra continui, occorre che la comunità internazionale alzi la voce”.

 

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