ROMA – Accordo sulle nuove regole del Patto di stabilità e crescita tra Germania e Francia. A confermarlo sulla piattaforma X è il ministro dell’Economia francese, Bruno Le Maire, che ha raggiunto l’intesa con il suo omonimo tedesco, Christian Lindner ieri, martedì 19 dicembre.
A detta di Le Maire “l’Italia è sulla stessa linea”, anche se il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva definito “scarse” le possibilità di un patto, aprendo così a uno scenario marginale per l’Italia nel concordato. Oggi pomeriggio è atteso il primo vero test sulla tenuta dell’accordo europeo con la riunione straordinaria dell’Ecofin a Bruxelles.
I parametri del Patto
Deficit e debito sono i due principali parametri di riferimento del Patto di stabilità. I tedeschi pretendono numeri certi e reclamano una “clausola di salvaguardia”: i Paesi con un debito superiore al 90% del Pil devono ridurre il disavanzo fino ad arrivare all’1,5% in un periodo quadriennale oppure più esteso. Soluzione gradita a Francia e Germania. Altro discorso riguarda la soglia minima annuale di riduzione del deficit che oscilla tra lo 0,5 e lo 0,7% e che potrebbe ridursi fino allo 0,2. Confermata anche una parte di suddivisione della spesa per interessi sui titoli di Stato tra il 2025 e il 2027.
Scontri sul Mes
Intanto il governo rinvia il parere sul Mes con le opposizioni che abbandonano la commissione Bilancio alla Camera. “Non c’è urgenza e non ci sono effetti negativi per gli altri Stati che possono comunque usufruire del Mes”, riferisce la capogruppo di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli che propone di “approfondire e porre delle condizionalità” sul provvedimento.
“Sempre stati contrari”, è il parere di Giuseppe Conte (M5s) incalzato da Carlo Calenda (Az): “Il M5s ha firmato il Mes ma non ratificherà il Mes. Qualcuno pensa di poter governare con queste persone?”. Una delle “peggiori pagine del Parlamento” secondo il Partito democratico che vuole che “la maggioranza metta la faccia su una scelta”. A chiedere “risposte chiare dal Tesoro” è invece Luigi Marattin di Italia Viva. Atteso nel pomeriggio al Senato l’esame della Legge di bilancio.