TORINO – È stato condannato a 6 anni, 2 mesi e venti giorni di reclusione Alex Pompa, il giovane che nel 2020 a Collegno, nel torinese, uccise a coltellate il padre per difendere la madre nel corso di una lite in famiglia. La sentenza è stata pronunciata questa mattina, 13 dicembre, dalla corte di assise di Appello di Torino. In primo grado Alex era stato assolto per legittima difesa. I giudici hanno disposto la trasmissione degli atti in procura, perché si valutino le testimonianze rese dal fratello e dalla mamma dell’imputato.
Loris Pompa, fratello di Alex, ha poi dichiarato: “Alex deve essere assolto perché ci ha salvato la vita. Se vogliamo che qualcosa cambi, se vogliamo evitare che le donne continuino a morire e che non ci siano più casi come quello di Giulia Cecchettin, la sentenza non può essere questa”. Anche la madre dei due è intervenuta, affermando: “Alex non è un assassino. A questo punto mi chiedo se a qualcuno sarebbe importato davvero qualcosa, se fossi stata l’ennesima donna uccisa”.
L’avvocato difensore di Alex Pompa, Claudio Strata, ha commentato la sentenza con cui la Corte di assise di Appello di Torino ha condannato il suo assistito per l’omicidio del padre, definendola “incomprensibile” e “difficile da accettare”. Il riferimento del legale è alla trasmissione degli atti in procura, perché si valutino le testimonianze della mamma e del fratello dell’imputato. “I due – aggiunge poi il penalista – erano già stati ascoltati separatamente la notte stessa del fatto. Per i giudici di primo grado erano stati considerati affidabili, ma i magistrati d’Appello sono stati di diverso avviso. E questo è difficile da accettare”.