ROMA – Sono 17 gli emendamenti alla manovra depositati dai relatori nella notte del 13 dicembre in Commissione bilancio al Senato, tre i subemendamenti. Anche se non sono ancora state fissate le tempistiche per l’esame del provvedimento, si punta a completare il lavoro della Commissione tra sabato e domenica, al fine di consentire l’approdo in Aula lunedì 18 dicembre. Oggi però non ci sarà il voto sugli emendamenti, come ha chiarito la sottosegretaria al Mef Lucia Albano questa mattina.
Gli emendamenti
Le modifiche proposte prevedono per le famiglie numerose (con 3 o più figli sotto i 21 anni) e con un Isee tra i 40 e i 50 mila euro un accesso prioritario al Fondo di garanzia per la prima casa. Inoltre, arriva l’emendamento che fissa al 26% la cedolare secca per gli affitti brevi (meno di 30 giorni) a partire dalla seconda casa. Resta quindi al 21% solo su un’unità immobiliare individuata dal proprietario in sede di dichiarazione dei redditi. Previste anche misure in favore del Comune di Caivano, cui viene garantito un fondo di 15 milioni di euro. Le risorse, recita il testo, “saranno destinate a favore di una nuova area di crisi industriale”.
Si propone poi di prorogare al 31 dicembre 2024 lo stato di emergenza per l’Ucraina, con il pacchetto che prevede anche 40 milioni di aiuti ai Comuni per sostenerli nell’assistenza ai profughi.
Altri interventi di minore entità finanziaria comprendono l’aumento delle risorse del fondo Alzheimer (di 5 milioni di euro per il 2024) e altri finanziamenti per la riqualificazione di strutture pubbliche per il riequilibrio sociale dei territori. Stabilita la cifra di un milione per l’istituzione denominata “Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile” con compiti di ricerca nel campo delle tecnologie pulite.
Più tempo ai Comuni per fissare le aliquote Imu. Solo per il 2023 le delibere regolamentari e di approvazione delle aliquote e delle tariffe “sono tempestive se inserite nel portale del federalismo fiscale entro il 30 novembre 2023”. Di conseguenza, il termine per la pubblicazione delle delibere è fissato al 15 gennaio 2024.
Le opposizioni criticano l’operato del governo, che condurrebbe “un gioco truffaldino” secondo il capogruppo del Pd in commissione Bilancio del Senato Daniele Manca. “Siamo passati da zero emendamenti della maggioranza a marchette di tutti i tipi”, sostiene Manca, che denuncia la mancata “uniformità di atteggiamento”: gli emendamenti proposti dall’opposizione, infatti, non sono stati accolti.