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Accordo Israele-Hamas
su rilascio ostaggi e tregua
4 giorni di pausa da domani

Il mondo accoglie con favore l'intesa

Il Papa: "Non è guerra, è terrorismo"

di Lorenzo Urbani22 Novembre 2023
22 Novembre 2023

Polizia israeliana che osserva le fotografie degli ostaggi | foto Ansa

Tregua di quattro giorni e scambio di ostaggi. Il gabinetto di guerra di Israele ha firmato questa notte l’accordo sugli ostaggi detenuti da Hamas a Gaza. Da domani ci sarà una tregua – che scatterà alle 10 ora locale, come annunciato dall’ ex capo dell’ufficio politico di Hamas – di quattro giorni e il rilascio di 50 israeliani a fronte di 150 detenuti palestinesi. Netanyahu l’ha definita “la decisione giusta, poi la guerra riprenderà”. Anche Hezbollah si unirà alla “cessazione dei combattimenti”.

Le reazioni del mondo all’accordo

Immediata la reazione del presidente degli Stati Uniti Joe Biden che si è detto “estremamente soddisfatto” dell’accordo sugli ostaggi e sulla tregua di quattro giorni firmata dalle due parti in guerra ringraziando, nella nota, lo sceicco del Qatar e il presidente egiziano al-Sisi “per la loro collaborazione nel raggiungimento di questo accordo”. Intanto il segretario di stato Antony Blinken la prossima settimana volerà in Medio Oriente per continuare i rapporti diplomatici. Dello stesso avviso anche il presidente palestinese Abu Mazen che ha accolto “con favore” la pausa umanitaria raggiunta tra Hamas e Israele chiedendo allo stesso tempo “soluzioni più ampie” al conflitto israelo-palestinese. Anche il Cremlino valuta “positivamente” l’accordo tra Israele e Hamas. Per dare continuità alla diplomazia, è atteso per oggi la riunione del Consiglio di sicurezza dell’Onu.

Le reazioni del governo italiano

La premier Giorgia Meloni ha accolto con “grande sollievo l’accordo per garantire il rilascio degli ostaggi presi da Hamas”. Accordo che prevederà anche una pausa umanitaria “necessaria per Gaza”. Sulla stessa linea il ministro degli Esteri Antonio Tajani secondo cui questa tregua dovrebbe essere utilizzata per portare aiuti umanitari ai civili delle zone colpite e soprattutto per riunire gli ostaggi liberati alle proprie famiglie dopo sette settimane di reclusione. L’Italia continuerà a lavorare per il rilascio di tutti gli ostaggi e per una pace duratura in Medio Oriente. 

Il Papa incontra le famiglie degli ostaggi

“Quello che sta succedendo in Palestina non è guerra, è terrorismo”. Così Papa Francesco ha concluso l’udienza generale di oggi dopo aver incontrato questa mattina due delegazioni, una di israeliani che hanno parenti con ostaggi a Gaza e un’altra di palestinesi che hanno dei parenti prigionieri in Israele. “Loro soffrono molto, le guerre fanno questo, ma qui siamo andati oltre”, con il Pontefice che dinanzi ai fedeli lancia l’appello per la pace.

Nuovi attacchi in Cisgiordania

Se da una parte la diplomazia si muove, dall’altra prosegue il conflitto armato. Secondo l’agenzia di stampa Wafa, un drone israeliano ha colpito, questa mattina, una casa nel campo profughi di Tulkarem, in Cisgiordania provocando la morte di cinque palestinesi e tre feriti di cui uno arrestato dall’esercito.

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