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HomeEsteri Hamas frena sugli ostaggi per l’assedio israeliano all’ospedale Al Shifa

Hamas esclude lo scambio
parziale di ostaggi dopo
assedio ospedale al-Shifa

Al Consiglio Ue Borrell annuncia

missione in Israele e Paesi arabi

di Beatrice D'Ascenzi13 Novembre 2023
13 Novembre 2023

Josep Borrell al Consiglio degli Affari Esteri dell'Unione europea del 13 novembre | Foto Ansa

TEL AVIV – Un’ intesa per il rilascio di 80 ostaggi, composti principalmente da donne e bambini israeliani sempre più in bilico. Il possibile accordo – che vede coinvolti anche Qatar e Egitto – sembra essere già sfumato. A causare la battuta d’arresto nelle trattative l’assedio da parte delle forze militari Israeliane dell’ospedale Al-Shifa di Gaza, in cui si trovano migliaia di pazienti e persone in cerca di riparo. Hamas, intanto, ha escluso le voci su negoziati per uno scambio parziale tra ostaggi e detenuti della fazione nelle carceri israeliane. “La nostra posizione sul dossier prigionieri è stata chiara fin dall’inizio. E si riferisce ad un completo scambio di prigionieri” ha detto, ripreso dai media israeliani, Osama Hamdan, un alto esponente dell’organizzazione terroristica palestinese.

Lo stesso Benjamin Netanyahu, prima della frenata di Hamas, aveva riferito del possibile accordo per liberare gli ostaggi, osservando che prima dell’inizio delle operazioni di terra a Gaza un’intesa del genere sarebbe stata impensabile. “Ma poi – ha aggiunto il premier alle televisioni americane – le cose sono cominciate a cambiare”.

Intanto su X l’Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Josep Borrell ha annunciato che questa settimana si recherà in Israele, Palestina, Bahrein, Arabia Saudita, Qatar e Giordania “per discutere di accesso e assistenza umanitaria e questioni politiche con i leader regionali”. Sarà la prima missione di Borrell nella regione dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas. Un annuncio arrivato dopo le parole pronunciate da Borrell poco prima dell’apertura del Consiglio Affari Esteri, dove aveva sottolineato come sia necessario “iniziare a parlare del dopo guerra a Gaza, non solo di ricostruzione ma di offrire ai palestinesi una soluzione inclusiva”. A Bruxelles il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha presentato il documento italo-franco-tedesco “che ha come obiettivo quello di isolare Hamas, impedirgli di nuocere, ridurre i suoi finanziamenti ed evitare che ci sia un’impennata di antisemitismo in Europa e nel mondo”.

In questo clima di tensione intanto  il Washington Post sostiene – riportando le informazioni di alcuni funzionari di intelligence – che le prove trovate dopo gli attacchi del 7 ottobre, composte da mappe dettagliate, scorte di cibo per diversi giorni, munizioni ed esplosivi in grande quantità rivelerebbero l’intenzione dei membri di Hamas a innescare un conflitto in tutta la regione.

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