BRUXELLES – All’Eurocamera si spacca la maggioranza Ursula, sul dossier Euro7. La proposta iniziale prevedeva il rinvio dell’entrata in vigore del nuovo regolamento di almeno due anni per le auto e almeno quattro per i mezzi pesanti. A votare a favore sono stati i gruppi Ecr, Ppe, e Renew nella loro quasi completezza, e una buona parte del gruppo Id. I Socialisti si sono spaccati: la maggioranza del gruppo, inclusa la delegazione Dem, ha votato contro il testo, quindi a favore di una proposta più ambiziosa.
Per l’associazione dei consumatori europei Beuc nonostante “miglioramenti marginali”, la posizione negoziale dell’Europarlamento sullo standard Euro 7 dei veicoli, “non è così ambiziosa come potrebbe essere” ed è “più vicino a un aggiornamento minimo di Euro 6 piuttosto che una vera nuova generazione di regole di emissione”.
La nuova stretta sugli inquinanti
L’approvazione del testo è avvenuta con 329 voti a favore, 230 contrari e 41 astensioni, sul rinnovo delle norme dell’Ue in materia di omologazione e vigilanza del mercato dei veicoli a motore (Euro 7). Il provvedimento prevede una stretta sulle emissioni inquinanti dei veicoli, come gli ossidi di azoto, ma con tempi più lunghi per l’adeguamento dei produttori.
“Finalmente, prevale la ragione sulla ideologia”, ha commentato il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso. “Un successo per l’Italia. Una svolta netta e significativa. La proposta sarà discussa ora in sede di trilogo”. Un testo “profondamente migliorato” rispetto alla proposta iniziale della Commissione, e che per il ministro “risponde a una visione concreta, realistica e pragmatica, sulla linea del governo italiano”.
Per Urso la votazione sugli Euro 7 “conferma il consolidamento di una nuova maggioranza politica in Europa che cambia gli assetti sulla transizione ecologica, grazie proprio al contributo del “Fronte della responsabilità” guidato dall’Italia”.