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HomeEconomia Fiducia sulla riforma del Patto di Stabilità

All'Ecofin di Bruxelles
ok al nuovo documento
sul Patto di Stabilità

Gentiloni: "Accordo entro il 2023"

Aumenta il peso degli investimenti

di Alessandro Raeli09 Novembre 2023
09 Novembre 2023
riforma patto di stabilità

Foto Ansa

BRUXELLES – Arrivare a un accordo sulla riforma del Patto di stabilità. È l’obiettivo che l’Unione europea intende raggiungere oggi, 9 novembre, all’Ecofin, il Consiglio di Economia e Finanza dell’Unione a cui partecipano i 27 ministri dell’Economia dell’Ue

Sul tavolo dell’Ecofin il documento di lavoro sulla riforma del Patto di stabilità, presentato ieri a Madrid alla presidenza di turno dell’Ue. Tuttavia, secondo alcune fonti diplomatiche, il documento non avrebbe sbloccato la trattativa. Aumenta però la considerazione sugli investimenti come richiesto dall’Italia. Nella nuova bozza, oltre a considerare gli impegni sul Pnrr, è presente una sorta di eccezione degli investimenti legati al cofinanziamento nazionale dei fondi Ue.

Fiducia sull’accordo

La riunione di oggi può essere una “nuova opportunità per fare ancora un passo avanti verso un accordo”, ha dichiarato il commissario Ue per l’Economia, Paolo Gentiloni, prima dell’inizio del Consiglio Ecofin. Raggiungere un accordo sulle regole fiscali è essenziale, secondo Gentiloni, anche per dare certezza ai mercati finanziari e per sostenere la crescita e gli investimenti. Anche il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner – al suo arrivo al consiglio Ecofin – ha espresso ottimismo, spiegando anche che “sui deficit di bilancio annuali occorre avere considerazioni specifiche”. Il ministro delle Finanze francese Bruno Le Maire – che sta lavorando a un accordo franco-tedesco con il suo omologo Lindner  – ha sottolineato la necessità di nuove regole per garantire la stabilità finanziaria dell’Europa.

Cosa prevede la Riforma

La riforma del Patto di stabilità prevede che ogni paese prepari un piano di risanamento del debito basato sulla spesa pubblica netta. La durata del piano è di quattro anni, ma in caso di investimenti e riforme può essere esteso a sette. L’obiettivo finale è quello di diminuire il rapporto debito-Pil, che dovrà essere inferiore a quello dell’inizio del periodo coperto dal piano di risanamento. 

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