TEL AVIV – Diplomazia al lavoro per la pace in Medio Oriente. Dopo le missioni in Cisgiordania e Iraq, il segretario di Stato americano Antony Blinken ha concluso anche la sua visita in Turchia, uno dei paesi chiave nelle dinamiche del conflitto, visto che non considera Hamas un’organizzazione terroristica. Il capo della diplomazia americana, lasciando Ankara, ha fatto sapere di stare “lavorando su tutti i fronti per delle pause umanitarie” a Gaza. Allo stesso tempo, Blinken ha invocato dei progressi sul rilascio degli ostaggi da parte di Hamas, “una cosa che ovviamente sta particolarmente a cuore ad Israele”.
Arrived in Türkiye last night at a consequential time for stability and security in the region. Today, I will meet with government leaders as we seek to prevent the spread of the conflict in Gaza and find ways to increase the flow of humanitarian assistance. pic.twitter.com/VxgRE8nGL8
— Secretary Antony Blinken (@SecBlinken) November 6, 2023
Von der Leyen: “Hamas usa i civili come scudi umani”
Non solo gli Stati Uniti, per risolvere la crisi in Medio Oriente si muove anche l’Unione Europea. La presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen sostiene infatti che l’Ue possa giocare un ruolo decisivo nella risoluzione del conflitto tra Israele e Hamas. Parlando dei combattimenti in corso lungo la Striscia di Gaza, nella Conferenza degli ambasciatori dell’Ue Von der Leyen ha ribadito il diritto di Israele a difendersi nel rispetto del diritto internazionale e il diritto umanitario. Dura la condanna nei confronti dei terroristi di Hamas, che – accusa la numero uno dell’Unione – “usa chiaramente i civili come scudi umani”. Von der Leyen, in particolare, auspica l’eliminazione di Hamas dalla Striscia, “perché Gaza non può essere il paradiso dei terroristi”. Da qui la possibilità di una “missione di pace internazionale” sotto l’egida delle Nazioni Unite, che apra la strada per il governo di “un’unica autorità palestinese in uno Stato palestinese”. Sul piano internazionale, inoltre, è essenziale che le grandi potenze cooperino al fine di contenere l’escalation. L’invito di Von der Leyen, in tal senso, è rivolto alla Cina, che – spiega – “sostiene alcune delle forze più destabilizzatrici del mondo”. La presidente della Commissione europea auspica quindi che “Pechino usi la sua influenza su Hamas e Iran per evitare un allargamento del conflitto”. Intanto l’Iran ha incolpato gli Usa ed altri Paesi che sostengono Israele dei crimini del regime a Gaza e riteniamo che questi Paesi siano complici dei crimini”.
Ue, nuovi aiuti umanitari a Gaza
Sotto i riflettori dell’Unione anche l’emergenza umanitaria in corso lungo la Striscia. “Le immagini dei bambini estratti dalle macerie – dice Von der Leyen – “fanno sanguinare il cuore”. Per contenere l’emergenza l’Unione Europea aumenta di 25 milioni di euro gli aiuti umanitari diretti a Gaza, per un totale di 100 milioni. Intanto anche il re di Giordania Abdullah ha annunciato che il personale dell’aeronautica militare giordana ha lanciato a mezzanotte aiuti medici urgenti all’ospedale da campo giordano a Gaza
Borrell: “Guerra in Medio Oriente fallimento collettivo”
Sul punto interviene anche l’Alto rappresentante per la politica estera Ue Josep Borrell: “La tragedia in Medio Oriente si sviluppa perché si è verificato un fallimento collettivo politico e morale”. Negli ultimi giorni, complice anche la missione diplomatica del Segretario di Stato americano Antony Blinken, è tornata sul tavolo l’ipotesi dei due stati. Borrell, tuttavia, fa sapere quanto sia complicato raggiungere un accordo del genere: “In Palestina ci sono due popoli che hanno lo stesso diritto di vivere in quella terra e devono condividerla: il problema è che non abbiamo accordi su questa condivisione”.
On average, a child is killed and 2 are injured every 10 minutes during the war.
Protecting civilians in times of conflict is not an aspiration or an ideal; it is an obligation and a commitment to our shared humanity.
Civilians -wherever they are- must be protected#NotATarget pic.twitter.com/GVnrASByLp
— UNRWA (@UNRWA) November 6, 2023
L’appello per la pace delle Nazioni Unite
Le principali agenzie umanitarie delle Nazioni Unite e gli enti di beneficenza internazionali hanno chiesto un immediato “cessate il fuoco umanitario” a Gaza. L’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei rifugiati palestinesi, in particolare, ha reso noto che “in media un bambino viene ucciso e due restano feriti ogni dieci minuti, durante la guerra”.