ROMA – Approvato all’unanimità in Consiglio dei Ministri il disegno di legge sulle riforme costituzionali, il testo firmato dalla ministra Casellati che porterà all’elezione diretta del premier. Nell’agenda della riunione in corso a Palazzo Chigi anche il nuovo concordato per i lavoratori autonomi e il piano Mattei per l’Africa. Ai dossier già inseriti nell’ordine del giorno potrebbe aggiungersi l’emergenza maltempo delle ultime ore in Italia.
Il governatore Giani: “Stato di calamità nazionale in Cdm”
Mentre la Toscana è flagellata dalle piogge e dai venti forti della tempesta Ciaràn, a Roma il governo si sta attivando per portare lo “stato di calamità nazionale” in Consiglio dei Ministri. A riferirlo è il governatore toscano Eugenio Giani che, a seguito di un colloquio con la premier Giorgia Meloni, ha fatto sapere che dal governo “si stanno attivando” per affrontare la questione.
La riforma del premierato
Approvato dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge per la riforma costituzionale del premierato. Rispetto alla bozza iniziale circolata nei giorni precedenti, il testo è stato ulteriormente affinato in alcuni punti. La novità inserita nella norma antiribaltone prevede che – in caso di crisi di governo – il capo dello Stato possa incaricare un parlamentare candidato nella stessa coalizione del premier dimissionario o sfiduciato, ma solo una volta. In caso di fallimento, il presidente della Repubblica scioglie le Camere. Questione dibattuta, che potrebbe essere chiarita nel corso della riunione, riguarda l’articolo del ddl relativo alla durata del mandato del premier. Il capo del governo sarebbe eletto “per la durata di cinque anni”, ma non si fa nessun riferimento al limite di mandati possibile.
Il piano Mattei per l’Africa
Nel corso della riunione si discuterà del piano Mattei per l’Africa. Programmato su quattro anni, il progetto prevede una serie di misure – dai partenariati energetici al contrasto dei flussi migratori irregolari -, volte a rafforzare la posizione dell’Italia nel Mediterraneo e nei rapporti con i Paesi Africani. Tra i punti inseriti nella bozza del decreto la previsione di una cabina di regia presieduta dal premier per monitorare il piano, ma anche la creazione di una struttura di missione, gestita da un coordinatore individuato tra alcuni diplomatici. Entro il 30 giugno di ogni anno il governo dovrà trasmettere alle Camere una relazione sullo stato di attuazione del piano.
Il patto con i lavoratori autonomi
Tra i punti all’ordine del giorno anche il nuovo concordato preventivo biennale per i lavoratori autonomi, inserito nella bozza del decreto legislativo di attuazione della delega fiscale. La misura dovrebbe durare due anni e portare all’Erario un guadagno di circa 760,5 milioni di euro. L’accordo, rivolto ai contribuenti con la partita Iva “esercenti attività d’impresa, arti o professioni”, consentirà ai lavoratori di accordarsi in anticipo per due anni sui propri redditi con il fisco. Chi vorrà aderire dovrà mettersi in regola dichiarando un reddito di almeno 2000 euro ed estinguendo ruoli superiori a 5000 euro.