LOS ANGELES – Matteo Garrone vola nella capitale del cinema americano per presentare Io capitano, già vincitore del Leone d’argento alla regia alla Mostra del cinema di Venezia. Inizia così la campagna promozionale per la sua ultima pellicola, prodotta insieme a Paolo del Brocco e designata dall’Anica, per l’Italia, come miglior film internazionale per gli Oscar 2024. Standing ovation per la proiezione al Chinese Theatre di Hollywood del 29 ottobre, la prima in assoluto in una sala statunitense. Ovazione tutta dedicata agli attori protagonisti, Seydou Sarr e Moustapha Fall, e al giovane la cui storia ha ispirato la trama del film, Mamadou Kouassi.
Io capitano, spiega Garrone, è il racconto, romanzesco e avventuroso, ma anche tragico e fiabesco, di due ragazzi senegalesi che partono dalla capitale del Senegal, Dakar, per raggiungere l’Italia, compiendo un lungo viaggio che attraversa il Sahara e il Mediterraneo. Un film che è un’epopea narrata da “Un punto di vista che non è il nostro, quello occidentale, ma il loro”, come ha dichiarato il regista alla proiezione, parlando di un’opera che “Scava dietro ai numeri a cui ci hanno assuefatti i telegiornali e ci mostra persone con sogni, paure, una madre, sorelle, amici”. Una fatica cinematografica che può raggiungere il pubblico americano perché, per il suo direttore artistico, “è un messaggio universale”.
Universale anche la struttura di Io capitano, che lo stesso Garrone definisce “romanzo d’avventura, viaggio dell’eroe mosso da una grande forza interiore”. Molto diversa invece l’avventura che comincia per il regista e il suo entourage di interpreti, in una serie di “proiezioni a non finire” per convincere il pubblico americano a supportare la produzione italo-belga, in lizza per la candidatura ai 96° Academy Awards come Miglior film internazionale. La pubblicazione dei 15 film della short list, ovvero la pre-selezione delle proiezioni internazionali in concorso, è fissata per il 21 dicembre. Al 23 gennaio 2024 l’appuntamento con le nomination vere e proprie.