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Manovra, maggioranza divisa
su pensioni e pignoramenti
Lega: "Rivedere Quota 104"

Giorgetti: "Girano testi non ufficiali"

Per l'opposizione il governo è nel caos

di Veronica Stigliani27 Ottobre 2023
27 Ottobre 2023
manovra

Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini | Foto Ansa

ROMA – Si dava quasi per scontato che la bozza della manovra 2023 sarebbe stata approvata praticamente senza modifiche, invece la partita è ancora aperta. Gli alleati si dividono su pignoramento e pensioni, e già circolano nuovi testi aggiustati definiti “non autorizzati” tanto dalla premier Giorgia Meloni quanto dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. Il leader della Lega Matteo Salvini ha chiesto di rivedere Quota 104, auspicando una conferma di Quota 103: la manovra di bilancio, infatti, aumenterebbe di un anno (da 62 a 63) l’età per accedere a questa forma di pensione anticipata, condizionata a 41 anni di contributi. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, leader di Forza Italia, chiede invece delle modifiche in merito agli affitti brevi: il testo della manovra approvato dal Consiglio dei ministri il 16 ottobre prevede un aumento della cedolare secca dal 21 al 26%, che Fi vorrebbe ritrattare.

La Lega si oppone anche alla norma che rafforzerebbe la possibilità di pignorare i conti correnti degli evasori. In particolare, la bozza prevede la possibilità di accedere direttamente, tramite la banca, al conto corrente del contribuente su cui effettuare il prelievo degli importi. Ma per la Lega si tratterebbe di “un’incursione nelle tasche degli italiani”, e il vice segretario Andrea Crippa ribadisce che “andare a fare i prelievi forzosi nei conti correnti è contrario ai valori del partito”. Palazzo Chigi ha risposto alle polemiche definendo “priva di fondamento” la notizia secondo cui l’Agenzia delle Entrate potrebbe accedere ai conti degli italiani, specificando che la volontà del governo è “efficientare strumenti esistenti nel rispetto dei diritti del contribuente e della sua privacy”. La stessa premier Giorgia Meloni avrebbe commentato l’ipotesi con un eloquente “non se ne parla”, confermato anche dal viceministro all’ economia Maurizio Leo, che ha assicurato che “non c’è nessun pignoramento nella manovra”.

Le critiche dell’opposizione

Le discussioni sulla manovra generano perplessità anche all’interno dell’opposizione. Per il deputato di Italia Viva Davide Faraone il governo è “allo sbando”, mostrandosi pronto a stravolgere una bozza già approvata.

Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione, si chiede di cosa abbia discusso la maggioranza, che “litiga sulla manovra”, nel Consiglio dei ministri.

Per il presidente dei senatori del Pd Francesco Boccia “in queste condizioni la manovra non può essere approvata”, mentre per il segretario di Più Europa Riccardo Magi “il governo è in stato confusionale”.

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