TEL AVIV – Evitare l’escalation. È il messaggio che il premier britannico Rishi Sunak ha portato questa mattina, 19 ottobre, in Israele nel corso della sua visita. “Fermare ogni ulteriore pericolosa escalation” dopo che “troppe vite sono già andate perdute” nel conflitto israelo-palestinese, è stato il monito. Dopo aver incontrato le famiglie degli ostaggi israeliani all’hotel King David a Gerusalemme, Sunak ha incontrato il presidente israeliano Isaac Herzog. Quest’ultimo ha attaccato la Bbc, che “si rifiuta di definire Hamas ‘terroristi’”, ha detto. “Dovremmo chiamarlo per quello che è: un atto di terrorismo perpetrato da una malvagia organizzazione terroristica, Hamas”, la risposta di Sunak. L’intenzione del premier britannico è quella di sollecitare la riapertura dei canali per favorire gli aiuti umanitari ai palestinesi intrappolati nella Striscia di Gaza.
Riunione Ue sulle misure anti-terrorismo a Lussemburgo
Intanto, in tutta Europa si innalza il livello di attenzione anti terrorismo. Sul tema i ministri dell’Interno dell’Unione hanno avuto questa mattina una colazione di lavoro, prima del Consiglio Affari Interni a Lussemburgo. “Abbiamo discusso dello scambio di informazioni tra le nostre intelligence – ha affermato la ministra dell’Interno Annelies Verlinden – e di come combattere l’immigrazione illegale per assicurarci che eventi come quelli di giorni scorsi non accadono di nuovo”.
Da Washington a Berlino: le proteste contro il conflitto
Il livello di preoccupazione riguardo le ripercussioni in Europa – e non solo – della guerra in Medioriente è alto (e concreto). A Berlino 65 agenti sono rimasti feriti durante la manifestazione filopalestinese, tenutasi ieri sera nel distretto di Neukoelln a Berlino. La polizia tedesca ha fermato 174 persone, 65 delle quali sono indagate. Gli agenti tedeschi – secondo l’account della polizia berlinese su X – sono stati feriti da pietre, liquidi infiammabili e atti di resistenza. Puntuale la condanna del governo tedesco. “Non accettiamo queste forme” di protesta, ha detto la ministra degli Interni tedesca Nancy Faeser, a Lussemburgo. A Washington, invece, circa 500 ebrei statunitensi – tra cui una ventina di rabbini – sono stati fermati mentre protestavano in Campidoglio contro la guerra e chiedevano un cessate il fuoco immediato. Secondo la polizia del Campidoglio si è trattato della “più grande protesta ebraica in solidarietà con i palestinesi nella storia degli Stati Uniti”.
Torna l’allarme in Francia
Sono ripresi questa mattina in Francia gli allarmi bomba negli aeroporti, con conseguenti chiusure temporanee ed evacuazione degli scali per consentire le verifiche degli artificieri. Coinvolti gli aeroporti di Montpellier, Nantes, Bordeaux, Nizza e Lille dove si trova l’aereo del presidente Macron.
Le posizioni della Cina
La Cina spera di collaborare con l’Egitto per portare “maggiore stabilità” in Medio Oriente. Parola del presidente Xi Jinping che ha reicevuto a Pechino il premier egiziano Mostafa Madbouli. Dall’altro lato, però, la Cina – stando alle parole della portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning – fa sapere di essere “delusa” dalla decisione degli Stati Uniti, ovvero quella di porre il veto alla risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulla richiesta di “pausa umanitaria” nel conflitto tra Hamas e Israele. Ma non solo. Il governo di Pechino ha condannato le nuove sanzioni americane definite “illegali” contro individui ed entità – anche con sede nel Dragone e a Hong Kong – sul presunto sostegno ai programmi missilistici e dei droni dell’Iran.
L’Ue indaga Meta e TikTok per contenuti violenti e fake
La Commissione Ue ha inviato a Meta una richiesta di informazioni ai sensi del Dsa per quanto riguarda la diffusione e l’amplificazione di contenuti illegali e la disinformazione. Meta dovrà rispondere entro il 25 ottobre sulla risposta alla crisi e l’8 novembre 2023 sulla tutela dell’integrità delle elezioni. L”esecutivo ha inviato una richiesta anche a TikTok sulla diffusione di disinformazione.