ROMA – Inizia da novembre una fase di preparazione all’Euro digitale che durerà due anni e che terminerà nell’ottobre 2025. Il Consiglio direttivo della Bce si è riunito ieri per aprire un biennio che definirà il funzionamento, le norme, i fornitori della piattaforma e le infrastrutture necessarie per questo nuovo strumento di pagamento. Un progetto che potrà arrivare a compimento non prima del 2026.
Le caratteristiche dell’Euro digitale
L’uso del contante in forma elettronica sarà complementare al contante e si concentrerà in un primo momento nel circuito dei pagamenti al dettaglio. L’euro digitale sarà alla portata di chiunque risiede nell’area dell’euro e i pagamenti si faranno da conti di deposito tenuti presso una delle banche centrali dell’eurosistema; inoltre sarà veloce con esecuzione all’istante e utilizzabile sia online che offline tramite wallet, app, carta e cellulare.
Il contante digitale sarà emesso per semplificare e rafforzare il sistema dei pagamenti. Resta tuttavia il nodo della privacy: Francoforte non avrà accesso all’identità degli utilizzatori dell’euro digitale. L’anonimato decade però nei confronti dei prestatori dei servizi di pagamento, attraverso i quali i cittadini avranno accesso al contante elettronico, come le Poste.
Il tetto massimo per i conti
La fase istruttoria – durata due anni dall’ottobre 2021 all’ottobre 2023 – non ha definito un limite massimo per i conti in Euro digitale. Un’ipotesi di lavoro portata avanti da Fabio Panetta, membro del Comitato esecutivo della Bce e responsabile del progetto dell’euro digitale, ha indicato la soglia a quota 3mila euro, anche per non fare eccessiva concorrenza alle banche commerciali.
Andrea Filtri di Mediobanca, l’analista che per primo e di più ha studiato l’euro digitale, riporta come il limite a 3.000 euro per i conti potrebbe erodere gli utili delle banche commerciali tra il 5 e il 20%.
La Banca centrale europea vuole anticipare il possibile arrivo in Europa di monete digitali di grandi piattaforme come Meta, Amazon o dello yuan digitale e per regolare un mercato che ha visto il Bitcoin e le altre criptovalute finora dominare.