GAZA CITY – Il missile che nella serata di martedì 17 ottobre ha colpito l’ospedale Al-Ahli Arabi di Gaza provocando centinaia di vittime, ha scatenato uno scambio di accuse tra Hamas e Israele. Dubbi, contraddizioni e indizi falsi rendono ancora difficile stabilire l’origine dell’attacco. Un massacro che nelle ultime ore sta incendiando ulteriormente la situazione.
L’audio di Hamas
L’esercito israeliano ha diffuso una conversazione telefonica di due presunti miliziani di Hamas, in cui si attribuisce alla Jihad islamica il lancio del razzo. “L’hanno sparato dal cimitero dietro l’ospedale”, si legge nel testo del colloquio tradotto. Il missile avrebbe “fatto cilecca” e sarebbe caduto sull’ospedale.
La risposta islamica
“Israele mente”, con queste parole la Jihad islamica palestinese ha respinto le accuse del portavoce militare israeliano. “L’esplosione – si legge sul quotidiano Haaretz – ha un angolo di impatto e di intensità di fuoco che dimostrano che si è trattato di un attacco dall’alto”. La Jihad ha inoltre affermato che “gli ospedali della Striscia hanno ricevuto avvisi di evacuazione prima di essere colpiti ma nessuno della comunità internazionale è intervenuto”. Le accuse del gruppo islamico si rivolgono poi direttamente a Israele. “Stanno diffondendo versioni contraddittorie”. Il portavoce militare israeliano Daniel Hagari ha affermato che “Non è stato colpito l’ospedale Al-Ahli ma il parcheggio”, sulla base delle immagini satellitari.
Le immagini di Israele
Le immagini diffuse dalle Forze di difesa israeliane su X mostrano il razzo, esploso alle 18:59 sull’ospedale, partire da Gaza. “Controllate bene prima di accusare Israele”, recita il post. L’esercito, inoltre, ha pubblicato anche una serie di immagini satellitari che mostrano gli istanti precedenti e successivi dell’esplosione che mostrerebbero l’assenza di aerei israeliani sopra l’ospedale. Foto che potrebbero essere contraffatte ma che scagionerebbero Israele anche dalle accuse della Jihad.
Le proteste del mondo arabo
Dopo il rinnovo dell’appello alla popolazione di Gaza di spostarsi nel sud della Striscia, l’esercito israeliano ha confermato la disposizione di una zona umanitaria vicino alla città di Al-Mawasi. Nelle ore successive all’attacco, diverse centinaia di persone sono scese in piazza a Tripoli e in diverse città della Libia per manifestare contro l’attacco brandendo bandiere palestinesi. Numerose proteste sono avvenute anche a Teheran, davanti alle ambasciate di Francia e Regno Unito. Il presidente iraniano Ebrahim Raïssi ha condannato l’attacco: “La catastrofe non resterà senza risposta. La mancanza di azioni da parte delle entità internazionali è un’ingiustizia nei confronti della Palestina e un chiaro tradimento all’umanità”. L’Iran ha proclamato per oggi un giorno di lutto nazionale.