MILANO – Due uomini accusati di associazione finalizzata al terrorismo e istigazione a delinquere per conto dell’Isis sono stati arrestati nella mattina di martedì 17 ottobre durante un’operazione di polizia coordinata dalla Procura di Milano. In manette un egiziano e un italiano di origine egiziana, “estremamente attivi nella propaganda e nel proselitismo digitali per l’Isis”, stando a quanto scrive nella relazione delle indagini il procuratore di Milano, Marcello Viola. Nei messaggi condivisi sui loro canali social, anche “minacce” alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni.
Negli atti dell’inchiesta, iniziata nel 2021, viene ricostruita l’attività di indottrinamento “social” dei due arrestati. Gli uomini hanno sottoscritto un “giuramento di fedeltà e sottomissione” all’Isis, il sedicente stato islamico, dedicandosi a commentare e condividere su Telegram, Whatsapp e gruppi privati di Facebook video di massacri e attentati rivendicati dai miliziani del gruppo, oltre a diversi messaggi di propaganda. Tra questi, anche minacce a “organi istituzionali” e raccolte fondi per finanziare altri gruppi estremisti, ma anche vedove palestinesi e non specificati individui yemeniti e siriani.
Nelle indagini curate dalla Procura di Milano non ci sono riferimenti concreti a progetti di attentato. Intanto, l’allerta terrorismo si alza in tutta Europa, anche a seguito dell’attentato di Bruxelles. Al Vaticano, le forze di polizia hanno rafforzato le misure di sicurezza, così come i carabinieri di stanza in Piazza San Pietro. Secondo l’Ispettorato di Polizia vaticano “il personale è stato sensibilizzato a mantenere un atteggiamento vigile, volto a tutelare la propria e altrui incolumità”.
Sul clima d’allerta si è espresso anche il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani: “Il livello di guardia è stato già alzato da qualche giorno, stiamo tenendo tutto sotto controllo”, ha riferito. Tajani ha continuato affermando che “non ci sono minacce dirette verso l’Italia, però può esserci sempre qualche fondamentalista esagitato che agisce da solo, qualche cane sciolto”. Parole che sembrano riferirsi al fatto di Torino, dove lunedì 16 ottobre un uomo che si aggirava nei pressi della sinagoga, armato di coltello e farneticante, è stato immobilizzato dalla polizia e poi portato in questura.