Una Manovra economica insolita, senza emendamenti di maggioranza. È questo l’auspicio del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giancarlo Giorgetti, e della premier, Giorgia Meloni, dopo aver chiesto ai propri parlamentari di non intervenire più sul testo della prossima Legge di Bilancio, approvata ieri in Consiglio dei ministri. Questo affinché i fondi a disposizione – già ridotti all’osso – non vengano ulteriormente intaccati con l’obiettivo di concentrarsi su pochi e determinanti obiettivi.
Spetta proprio alla leader di Fratelli d’Italia, per chiudere il testo definitivo e puntare alla successiva approvazione dello stesso entro il 14 dicembre. Sarà infatti la premier a guidare – con Giancarlo Giorgetti – i prossimi passi istituzionali, con l’intenzione di cambiare il meno possibile.
Dall’addio ad Ape sociale e Opzione donna all’arrivo di Quota 104
Si tratta di una “manovra senza emendamenti” che dal punto di vista pensionistico prevede un’inedita stretta. Si dirà, infatti, addio ad Ape sociale e Opzione donna, introducendo un Fondo per la flessibilità in uscita per l’accesso alla pensione con 63 anni di età e 36 di contributi per i caregiver, i disoccupati, coloro che sono impegnati nei lavori gravosi, i disabili e per le donne. Non ci sarà più neanche Quota 103 – raggiungibile con 62 anni di età e 41 di contributi –, ma verrà introdotta una Quota 104 “flessibile”. Potrà essere raggiunta, infatti, da chiunque abbia maturato almeno 63 anni di età e 41 di contribuzione.
Misiani, Pd: “La coperta è corta e non si è fatto nulla per allungarla”
In merito alla richiesta del governo di non intervenire con emendamenti, protestano le opposizioni. Il senatore del Pd, Giancarlo Misiani, ha definito la Manovra economica del tutto inutile e inadeguata: “Per quanto riguarda il carovita tanti proclami, ma nessuna strategia efficace. Si programmano 20 miliardi di privatizzazioni per fare cassa, indebolendo il ruolo dello Stato nella politica industriali”. Sul Pnrr, lo stesso ha poi aggiunto: “La sequenza di errori nel primo anno del governo Meloni ha portato ad un preoccupante rallentamento degli investimenti e delle riforme del piano, che potrebbero invece giocare un ruolo fondamentale per fare ripartire l’economia. La coperta è corta, è la risposta del governo. Ma la destra non ha fatto nulla per allungarla”.