COVERCIANO – La bufera calcio scommesse si è abbattuta sulla Nazionale Italiana. Dopo l’inchiesta su Nicolò Fagioli, il caso coinvolge anche Sandro Tonali, 23 anni, e Nicolò Zaniolo, 24 anni. Quest’ultimo, secondo quanto si apprende, è accusato dalla Procura di Torino di esercizio abusivo di attività di giuoco o di scommessa.
A scatenare la bufera Fabrizio Corona che, nei giorni scorsi, aveva anticipato il caso. L’ex paparazzo aveva scritto, sui social, che il vizio delle scommesse avrebbe coinvolto alcuni giocatori della Nazionale e, proprio ieri, ha fatto i nomi di Zaniolo e Tonali. Oggi, è pronto a fare il quarto nome. “È un giocatore della Roma”, fa sapere sui social.
Così, la squadra mobile di Torino si è presentata ieri, 12 ottobre, a Coverciano durante il ritiro degli Azzurri in vista degli Europei 2024, per presentare l’avviso di garanzia ai due giocatori e avere un colloquio con loro. Al momento la Figc ha deciso di allontanare i due dalla Nazionale per i dovuti accertamenti della Procura, così hanno anche abbandonato il ritiro della Nazionale. Rischiano tre anni di stop.
Sequestrati anche i telefoni cellulari e i tablet con i quali i giocatori si sarebbero collegati alle piattaforme clandestine. Resta da capire se abbiano scommesso sulla loro stessa squadra o no.
Ora i timori sono rivolti al futuro della Nazionale in vista della qualificazione alle Europee. In vista della partita di sabato a Bari con il Malta, la prima delle due per la qualificazione, i due calciatori sono stati sostituiti da Stephan El Shaarawy e Samuele Ricci, che oggi si alleneranno a Coverciano con i colleghi.
Lo tsunami calcistico però non riguarda solo i giocatori della Nazionale, ma si inserisce in un’indagine più ampia della Procura di Torino sulle azioni illecite di un gruppo di malavitosi. Si tratta di gioco d’azzardo collegato all’ipotesi di riciclaggio di denaro.
Si tratterebbe di siti clandestini senza licenza ai quali sarebbe possibile accedere solo con un invito. Puntate da migliaia di euro, una vera e propria “scommessopoli”. Sono state individuate tre piattaforme illegali, nelle quali, secondo la Procura, i giocatori italiani avrebbero scommesso abitualmente.