Prima volta a Roma per la più famosa blogger cubana, Yoani Sanchez, ospite ieri sera all’Auditorium della Conciliazione nell’ambito di un ciclo di incontri con personalità rilevanti del nostro secolo, organizzato da Banca Mediolanum per promuovere l’immagine dell’azienda. Dopo la partecipazione della dissidente al Festival internazionale del giornalismo di Perugia, movimentata da una contestazione di un gruppo di filo-castristi, una chiacchierata tranquilla, quella di ieri, condotta dal direttore Marketing Mediolanum Oscar di Montigny e conclusa dall’intervento di Ennio Doris, storico fondatore del gruppo bancario.
La Sanchez testimonial di libertà e speranza. Una donna coraggiosa, forte e carismatica che incarna a pieno l’ideale di libertà che gli organizzatori della serata hanno voluto trasmettere al pubblico e con cui la stessa azienda, come sottolineato da Montigny e Doris, si identificano.
“Io faccio parte di una generazione che è stata educata, fin da bambina, ad obbedire alla volontà del regime ma ho deciso di non ascoltare”: la voce di Yoani Sanchez è ferma, sicura ma pacata. Sorride e fa sorridere la platea quando racconta alcuni aneddoti tratti dal suo recente “giro del mondo in 80 giorni”, viaggio chela Sanchezha potuto compiere grazie al rinnovo del suo passaporto, in ordine alle ultime aperture in materia volute da Raul Castro. Come quando a Praga, recatasi al museo del Comunismo, è stata fatta entrare gratis dall’addetta ai biglietti: “Tu sei cubana – le ha esclamato la donna – già ci vivi in un museo del comunismo, ci manca solo che paghi per entrare qui dentro!”.
“E’ stato grazie alla tecnologia che ho ottenuto visibilità – ha raccontato – sentivo l’esigenza di far capire al mondo che Cuba non è solo quell’isola felice e spensierata da cartolina che la gente ha in mente, ma è un posto dominato dalle uniformi, dove ormai incontri pochi civili e molti militari”.
Gli interventi della blogger sono stati poi intervallati dalla lettura di alcuni brani comparsi su “Generazione Y”, improntati al tema della speranza nel futuro e del suo ruolo di madre e donna, pronta a raccogliere le sfide quotidiane che la mancanza di trasparenza ed uguaglianza del suo governo le mette quotidianamente davanti.
La madre di “Generazione Y”. E’ il blog cubano più seguito, con circa 14 milioni di accessi ogni mese, pubblicato in spagnolo e tradotto in altre 20 lingue: si chiama “Generazione Y”, dall’iniziale del suo nome, ed è lo strumento attraverso il quale ogni giorno Yoani Sanchez fa sentire la sua voce, raccontando le barriere alla libertà di espressione che il governo cubano impone ai suoi cittadini. Un’avventura iniziata nel 2007, dopo un soggiorno di due anni nella Svizzera tedesca, dovela Sanchez impara ad usare internet, il cui accesso a Cuba è sottoposto a fortissime limitazioni. Oltre a gestire il suo blog, la dissidente collabora abitualmente con diverse testate quali France 24, The Huffington Post e, in Italia, i suoi articoli vengono tradotti sul settimanale Internazionale e sul quotidianoLa Stampa. Ed è forse proprio a causa dei suoi ottimi rapporti a livello internazionale, oltre che per i contenuti anti-castristi dei suoi scritti, che Yoani viene accusata da molta stampa cubana di essere finanziata e protetta dagli Stati Uniti e da grandi gruppi editoriali anche europei.
Giulia Di Stefano
Yoani Sanchez a Roma: la blogger dissidente cubana scelta come testimonial dal Gruppo Mediolanum
12 Luglio 201350