“Ne ho indossate tante, questa è l’ultima. Sì è sempre emozionante. Èla Romala squadra per cui ho sempre tifato e per cui sempre tiferò”. Prese alla lettera le dichiarazioni di Francesco Totti, pronunciate in occasione della presentazione delle nuove divise, potrebbero far pensare a un giocatore all’ultimo anno di carriera che esprime amore per la maglia per cui ha dedicato tutto il suo impegno . In realtà si tratta di una tirata di orecchie alla dirigenza, rea di non avergli ancora rinnovato il contratto.
Il conflitto in corso. Le trattative per il prolungamento contrattuale sono in piedi da un anno. Il nodo che divide la società da Totti riguarda la durata del rinnovo: il giocatore chiede 2 anni, mentre la dirigenza vuole allungare il contratto di anno in anno. Dichiarazioni che pesano come un macigno di questi tempi a Trigoria. I tifosi giallorossi sono in lotta contro la società. Scarsi risultati, un mercato che stenta a decollare e le polemiche sul nuovo logo rendono ogni dichiarazione un caso di stato, di cui si parlerà per tutta la settimana nelle radio romane.
La nuova maglia. Le frasi del capitano hanno messo in secondo piano l’evento di ieri: la presentazione delle nuove divise. I colori di queste sono bordeaux e oro che richiamano la tradizione. Somigliano infatti alle divise dell’ F.C Roman, società che nel 1927 si fuse con Alba e Fortitudo facendo nascere l’As Roma. Il completo sarà senza sponsor, perché l’accordo conla Nike prevede che la multinazionale produrrà le nuove divise nel 2014. Per questo, sulla maglia c’è la scritta “Roma Cares”, fondazione della società. Secondo il responsabile marketing Christoph Winterling, la nuova divisa contiene molte caratteristiche richieste dai tifosi, anche se sul web, sembra il contrario. Sono numerosi i malumori che emergono da forum e siti di informazione giallorossa, anche se questi mal di pancia si collocano all’interno di una protesta più ampia. Infatti il logo presente sulla maglia ha ricevuto molte critiche dai supporters romanisti , che hanno tappezzato la capitale con manifesti che recitano “no al nuovo stemma”.
Alessio Perigli
