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"Quella di Hamas contro
Israele è una guerra ibrida
Molto più che terrorismo"

L'analista Matteo Bressan a Lumsanews

"Fronte in Siria e Libano serio rischio"

di Rosario Federico10 Ottobre 2023
10 Ottobre 2023

Matteo Bressan, analista e componente del Comitato Scientifico del Nato Defense College Foundation.

ROMA – Matteo Bressan, analista e componente del Comitato Scientifico del Nato Defense College Foundation, ha rilasciato per noi di Lumsanews alcune dichiarazioni sull’attuale situazione geopolitica in Israele e le prospettive del conflitto in corso con Hamas.

Perché Hezbollah non è ancora entrata in guerra?

“Hezbollah e l’Iran, allo stato attuale, stanno dando legittimazione politica all’offensiva di Hamas contro Israele. Questo è scontato se consideriamo la natura del cosiddetto “asse della resistenza” che vede Iran, Hezbollah e Siria strategicamente collegate tra di loro. Tuttavia, la coincidenza di visione strategica dell’Iran con i suoi proxy non implica automaticamente l’apertura di un fronte in Libano e in Siria. Un simile scenario rappresenterebbe una minaccia esistenziale alla sicurezza di Israele. Resta da capire e da monitorare se gli scontri di queste ultime ore tra Hezbollah e Idf israeliane resteranno scontri isolati come accaduto anche in passato lungo il confine tra Libano e Israele oppure sono il preludio di uno scenario apocalittico. Uno scenario che inevitabilmente innescherebbe una crisi regionale senza precedenti”.

Gli attacchi coordinati di Hamas contro Israele del 7 ottobre potrebbero essere definiti come l’11 settembre israeliano?

“È difficile fare una valutazione dopo poco più di 48 ore su cosa non abbia funzionato nell’intelligence israeliana che, notoriamente, è la più preparata a fronteggiare questo tipo di minacce. In queste ore si stanno facendo similitudini con Pearl Harbour e con l’11 Settembre ma ritengo che sia prematuro e rischioso formulare giudizi affrettati.
Possiamo però dire che per intensità e salto di qualità delle azioni di Hamas siamo di fronte a qualcosa che va oltre la dimensione del terrorismo e che può esser ben inquadrata come guerra ibrida”.

Qual è il ruolo degli Stati Uniti nel conflitto?

“Gli Stati Uniti stanno confermando con il dispiegamento navale del Carrier Strike Group nel Mediterraneo Orientale – di cui fa parte la portaerei USS Gerald R. Ford – la loro capacità di proiezione della forza e di assistenza ad Israele. Questa capacità può rappresentare in queste ore un forte messaggio di deterrenza anche nei confronti di altri attori non statuali”.

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