ROMA – Erano tanto attesi e, alla fine, sono arrivati. Bruxelles, dopo nove mesi dall’invio della richiesta di pagamento, stacca l’assegno da 18,5 miliardi all’Italia. La terza rata del Pnrr fa respirare le casse dello Stato. Il pagamento è la risposta ad una valutazione positiva della Commissione Ue sul raggiungimento dei 54 obiettivi previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, il Pnrr. “Ora bisogna andare avanti senza sosta sul lavoro per la quarta rata”, fa sapere il ministro per gli Affari Europei, Raffaele Fitto. Un messaggio positivo arriva dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. “Un passo importante per un’Italia che torna finalmente a credere nelle sue capacità”, ha scritto sui social la premier.
Con le quote precedenti, in Italia sono arrivati 85,4 miliardi di euro, una somma che corrisponde al 44% del totale destinato dall’Ue. La somma erogata riguarda settori quali la giustizia, l’istruzione e la gestione dell’acqua e comprende investimenti in energie rinnovabili, politiche sociali e digitalizzazione.
Oggi per la prima cabina di regia sui fondi del Pnrr, il ministro Fitto ha incontrato il ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Al centro del tavolo ci sono gli interventi per la riforma della giustizia e la digitalizzazione dei procedimenti giudiziari. Si pensa anche alla quarta rata dal valore di 16,5 miliardi e richiesta a Bruxelles già il 22 settembre.
Sono oltre 2.550 i progetti finanziati e verranno discussi nei prossimi incontri previsti con gli esponenti di settore. I lavori si svolgeranno in sei sessioni. Dopo la prima sulla giustizia, le altre verteranno sugli interventi per la riduzione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione e delle autorità sanitarie, sulle azioni per il superamento degli insediamenti abusivi in agricoltura, sull’esame dello stato di attuazione dei piani urbani Integrati, sul piano asili nido e scuole materne, sul piano nuovi edifici scolastici e riqualificazione energetici.