STRASBURGO – I negoziati europei sul regolamento delle crisi migratorie, fermo da giovedì scorso a causa dello stallo tra Italia e Germania, è a un punto di svolta. Nella notte, secondo fonti europee, la presidenza spagnola, avrebbe stralciato il punto sulle Ong scegliendo di mettere il regolamento in agenda alla riunione dei Rappresentanti Permanenti di oggi, puntando così all’intesa prima del vertice di Granada. Lo stralcio del punto delle Ong, se mantenuto, potrebbe venire incontro alle richieste dell’Italia, contraria all’esclusione delle attività delle organizzazioni non governative dai contesti che rientrerebbero nell’uso strumentale della migrazione da parte dei Paesi terzi.
Weber attacca Macron sul Piano migrazione: “Il Governo italiano accetta tutti i migranti”
Secondo il leader del Ppe al Parlamento europeo, “l’Italia attualmente ha aperto tutti i porti, il governo italiano accetta tutti, al contrario di quello che dice Macron”. E dopo l’affondo al presidente francese, Weber si rivolge anche a Berlino: “Qualcuno finanzia le navi delle Ong. Bravi. Però non rispettano il patto di solidarietà”, ricordando poi che il Patto sulla migrazione e l’asilo “è la riforma più importante della legislatura”. Contro le politiche del cancelliere tedesco Olaf Scholz si è espresso anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi: “Sostenere il finanziamento delle Ong però poi minacciare di chiudere le frontiere è un’operazione difficile da capire”.
L’intervento sui migranti di Meloni al festival delle Regioni
Uno scontro, quello con il governo tedesco, ripreso anche il 3 ottobre dal palco del festival delle Regioni. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni aveva allertato i governatori: “La situazione dei migranti è esplosiva”. A dieci anni dalla tragedia di Lampedusa che costò la vita a 368 persone, Meloni ha ricordato ai presidenti di Regione come sia “Nostro dovere porre fine a questa continua strage”. La soluzione indicata è quella del Piano Mattei, “Progetto strategico” che “mette insieme molte cose”, a partire dallo sviluppo dei paesi africani. E mentre si lavora al Piano europeo sulla migrazione, la premier rammenta come spetta all’Italia il ruolo di “prima fila del dialogo con il continente africano”.
