Lo speaker repubblicano della Camera, Kevin McCarthy, è stato destituito. È la prima volta che accade nella storia americana statunitense. A presentare la mozione di sfiducia è stato il fedelissimo di Donald Trump, Matt Gaetz, rappresentante dell’ala destra del partito repubblicano.
Le cause della sfiducia di McCarthy
McCarthy non è più lo speaker della Camera “perché nessuno si fidava più di lui” – come ha dichiarato lo stesso deputato Matt Gaetz. In particolare, l’ex speaker della Camera è stato accusato di aver fatto approvare il rinvio della parziale chiusura delle attività del governo statunitense di un mese e mezzo – con i voti dei dem – e di avere un “accordo collaterale segreto” con Biden per continuare a finanziare Kiev attraverso una legge apposita. In passato, Kevin McCarthy era anche salito alla ribalta delle cronache per alcune accuse – poi archiviate – di una relazione con una minorenne e di sfruttamento della prostituzione.
McCarthy: “Oggi ho perso, ma ho combattuto per l’America”
A seguito della sfiducia – 216 i voti a favore della revoca dall’incarico e 211 quelli contrari -, McCarthy ha dichiarato di aver “perso una votazione” e di aver “combattuto per ciò in cui credo e io credo nell’America”. Allo stesso modo, l’ormai ex speaker di Capitol Hill ha sottolineato di non essere pentito per aver negoziato con i democratici. Lo stesso ha poi confermato che non si ricandiderà più per l’incarico.
Presto l’elezione del nuovo speaker
Il presidente americano, Joe Biden, ha esortato la Camera ad eleggere “presto” un nuovo speaker per affrontare “sfide urgenti”. Lo riferisce la Casa Bianca in una nota, proprio dopo la destituzione di Kevin McCarthy dall’incarico. “Una volta che la Camera avrà adempiuto alla responsabilità di eleggere uno speaker – si legge sempre nella nota -, Biden sarà desideroso di lavorare insieme a loro e al Senato per affrontare le priorità del popolo americano”.