MESTRE – “Un’apocalisse”. Così il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha definito il tragico incidente di ieri sera sul viadotto che collega la città a Mestre. Tragico il bilancio: 21 morti, tra cui due bambini, e 15 feriti, di cui cinque in gravi condizioni. Il Prefetto di Venezia ha comunicato che sono state identificate sette vittime. Quello di Mestre è uno degli incidenti più gravi della storia italiana, secondo solo a quello avvenuto il 28 luglio 2013 sul viadotto di Acqualonga, in provincia di Avellino, sull’A16 in cui persero la vita in 40.
Le vittime sono turisti di diverse nazionalità, soprattutto ucraini, ma anche tedeschi, francesi, croati, austriaci e spagnoli. Soggiornavano all’Hub camping di Marghera dove stavano rientrando dopo una gita a Venezia. Prima di cadere da 15 metri dopo aver sfondato il guard rail come “una ringhiera”, spiega l’amministratore delegato de La Linea, Massimo Fiorese, intercettato dall’Ansa.
La procura di Venezia ha aperto un fascicolo d’inchiesta sulla strage. Il Prefetto non esclude nessuna possibilità, compresa quella in cui si ipotizza il coinvolgimento di un secondo mezzo. Al vaglio degli inquirenti i video delle telecamere di sorveglianza del viadotto e le due scatole nere estratte dalle lamiere.
Il video dell’incidente di Mestre: così il pullman è caduto dal cavalcavia https://t.co/mKPjeFAr4L
— Corriere della Sera (@Corriere) October 4, 2023
Un video della Smart control room del Comune di Venezia mostra il bus de La Linea nel momento in cui precipita dal cavalcavia di Mestre. Nel filmato si nota il bus affiancarne un altro, presumibilmente fermo al semaforo che piega a sinistra, verso Marghera, e che ha la freccia inserita. Subito dopo si nota il mezzo piegarsi e cadere, mentre l’altro aziona improvvisamente lo stop. Non si intravedono altri veicoli davanti a essi. Secondo le prime ipotesi a provocare l’incidente è stato un malore dell’autista, Alberto Rizzotto, 40 anni, unico italiano morto nell’incidente. Sotto shock i suoi colleghi, che lo definiscono un conducente esperto, che svolgeva l’attività da 7 anni.
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha annullato tutti gli impegni istituzionali e posizionato le bandiere delle sedi regionali a mezz’asta in segno di lutto. Dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella fino alla premier Giorgia Meloni arrivano parole di vicinanza e cordoglio a quanto accaduto a Mestre. Il Prefetto di Venezia, Michele Di Bari, ha chiesto all’amministrazione comunale tre giorni di lutto.