NEW YORK – Dopo Google, gli Stati Uniti lanciano la sfida anche ad Amazon. La Federal Trade Commission e i procuratori generali di 17 stati americani hanno citato in giudizio il colosso dell’e-commerce, accusandolo di pratiche monopolistiche. Una posizione dominante che impedirebbe ai commercianti presenti sulla piattaforma di offrire prezzi più bassi altrove, determinando un’esperienza di acquisto peggiore per i consumatori. “La causa punta a chiedere ad Amazon di rendere conto di queste pratiche e di ripristinare la promessa perduta di una concorrenza libera ed equa”, ha affermato Lina Khan, presidente della Federal Trade Commission.
Il procedimento getta sotto i riflettori l’enorme influenza del colosso da 1.300 miliardi di dollari fondato da Bezos nel 1994. Nel 2021, dopo l’emergenza legata al Covid, Amazon è diventato il più grande venditore al dettaglio al mondo, scavalcando Walmart. La risposta di Amazon non si è fatta attendere: “Si tratta di una causa fuorviante che, in caso di successo, ci costringerebbe a intraprendere pratiche che realmente danneggiano i consumatori e le numerose aziende che vendono tramite il nostro e-commerce, come prezzi più alti, spedizioni più lente e meno affidabili, oltre a un abbonamento Amazon Prime più costoso e meno conveniente”.
FTC sues Amazon for illegally maintaining monopoly power: https://t.co/WgMrHiN6VC /1
— FTC (@FTC) September 26, 2023