ROMA – Procedure più snelle per le espulsioni “per gravi motivi di ordine pubblico”, respingimento dei falsi minorenni e niente reiterazione delle domande di asilo. La bozza del nuovo decreto migranti approda in Consiglio dei ministri: dopo quello Cutro di marzo e quello del 19 settembre, è il terzo provvedimento sul tema in un anno di governo.
La bozza
Nei 13 articoli del dl si prevede l’espulsione dall’Italia per chi dichiara il falso sulla propria età nel tentativo di usufruire delle facilitazioni previste dalla normativa italiana. A tal fine l’autorità di pubblica sicurezza potrà disporre lo svolgimento di rilievi antropometrici o di altri accertamenti sanitari. In caso di dubbio, i giovani saranno ritenuti minorenni, come previsto dalla direttiva Ue.
Il decreto punta anche a semplificare le espulsioni per ragioni di “gravi motivi di ordine pubblico o di sicurezza dello Stato”. L’obiettivo del governo è quello di allontanare dal Paese gli stranieri ritenuti pericolosi, anche se hanno un permesso di soggiorno di lungo periodo.
La bozza prevede anche di limitare la pratica da parte di migranti già espulsi di ripresentare domanda di asilo, e affida al Viminale la possibilità di avvalersi del concorso delle attività logistiche delle Capitanerie di porto al fine di gestire il problema del sovraffollamento degli hotspot.
L’incontro tra Meloni e Macron
Dopo le esequie di Giorgio Napolitano, la premier Giorgia Meloni ha tenuto un colloquio con il presidente francese Emmanuel Macron per discutere del tema migranti. Del faccia a faccia, definito da Palazzo Chigi “lungo e cordiale”, è trapelato poco. Ma i due leader avrebbero parlato della “necessità di trovare una soluzione europea alla questione migranti”. Mentre Macron assicura sostegno nel far rispettare gli accordi stretti con il presidente della Tunisia Kais Saied, Meloni vorrebbe il coinvolgimento di tutti i 27 dell’Ue nel Piano Mattei per l’Africa mediterranea e subsahariana.
A Bruxelles la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha dichiarato che “c’è bisogno di un accordo politico sul Patto per la migrazione e l’asilo, per avere regole comuni nell’Ue”, mentre per la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, “un Paese che si trovi a far fronte a un arrivo massiccio di flussi migratori come a Lampedusa non può essere lasciato solo”.
La Lega attacca Berlino
Se Meloni si è detta soddisfatta del colloquio con Macron, i rapporti con la Germania rimangono tesi. Ad inasprirli ulteriormente sono le esternazioni della Lega contro Berlino, l’ultima quella del vicesegretario del partito Andrea Crippa, che ha accusato i tedeschi di “destabilizzare il governo italiano attraverso il finanziamento delle Ong per riempirci di clandestini e far scendere il consenso del centrodestra in Italia”. Non solo: per Crippa “ottant’anni fa il governo tedesco decise di invadere gli Stati con l’esercito ma gli andò male, ora finanziano l’invasione dei clandestini”.