ROMA – Sono passati cinquant’anni da quel 26 settembre 1973. Cinquant’anni dalla morte di Anna Magnani, simbolo dell’Italia e delle donne in tutto il mondo. Anna detta “Nannarella” – così la chiamavano affettuosamente i romani – è ricordata come una delle più grandi attrici italiane del secolo scorso e simbolo della romanità nel cinema, insieme ad Alberto Soldi e Aldo Fabrizi. Storica la sua collaborazione con Totò, punto di svolta della sua carriera: dal 1941 infatti recita con il principe della risata in una serie fortunata di spettacoli. L’intesa tra Anna Magnani e Totò è ricordata con grande passione anche per “Risate di gioia”, il film del 1960 di Mario Monicelli tratto da due racconti di Alberto Moravia.
Anna Magnani ha lavorato con i registi più grandi del tempo come Luchino Visconti, Pier Paolo Pasolini e Roberto Rossellini. Quest’ultimo ha diretto nel 1945 Roma Città Aperta che ha consacrato l’attrice romana nella storia del cinema. Il personaggio di Pina è diventato il simbolo della donna italiana del dopoguerra. In una sequenza rappresentata nel finale del film, Pina viene colpita da una raffica di mitra mentre insegue il camion dei tedeschi nel quale è prigioniero suo marito.
Prima italiana a vincere l’Oscar come miglior attrice
Il 21 marzo 1956 è la data della sua consacrazione definitiva all’estero con la vittoria dell’Oscar come miglior attrice protagonista per l’interpretazione di Serafina Delle Rose nel film “La rosa Tatuata” del 1955, prima interprete italiana nella storia degli Academy Awards a vincere il premio e la prima in assoluto madrelingua non inglese. Nel film la Magnani interpreta Serafina Delle Rose, vedova di un italo-americano che si è ritirata dalla vita e dall’amore. Tantissimi i riconoscimenti raccolti dall’attrice romana, compresa la Hollywood Walk of Fame.