Tensione al calor bianco ieri, prima della riunione tra i capigruppo della maggioranza in Aula Giulio Cesare, per decidere la quadra sui ruoli da dividere. La battaglia vera è sulle commissioni Garanzia e Trasparenza che per prassi vanno all’opposizione, in Campidoglio formata da Pdl, Marchini e M5s. Sel sembra essere destinata alla Mobilità. Il taglio delle commissioni di 5 commissioni su 20 in molti la spiegano con la volontà di Marino di razionalizzare la macchina amministrativa. Ma la cesoia sulle mini-assemblee speciali del Campidoglio il Pd la usa per frenare il sindaco che voleva concedere due poltrone all’opposizione. Possibilmente entrambe al Pdl, per confermare quel dialogo promesso in campagna elettorale. Prima il braccio di ferro, poi qualcuno parla di “schema saltato”.
Il taglio delle poltrone. La soluzione si trova iniziando a tagliare le poltrone, che diventano 15. I due terzi vanno al Pd, forte dei 19 consiglieri. E lì il lavoro è da manuale Cencelli: 2 per “Areadem” del ministro Franceschini, uno per dalemiani, zingarettiani, marroniani e popolari. Per la prima corrente, al Bilancio va Alfredo Ferrari e alla Cultura Michela Di Biase. Per la pattuglia che fa riferimento al sindaco di Firenze ci sono Athos De Luca per l’Ambiente e Valentina Grippo per il Turismo.
La lista civica e i vendoliani. Sel invece porta a casa due incarichi. Uno dovrebbe essere quello delle Elette, che andrebbe a Gemma Azuni (che lascerebbe il ruolo di segretario d’aula), l’altra ad Anna Maria Proietti Cesaretti. Per lei la Mobilità, anche se nel Pd all’inizio non erano tutti concordi. Le due speciali contese dall’opposizione sono quelle di Roma Capitale e Trasparenza: la prima dovrebbe andare al Pdl, la seconda ai Cinquestelle. Che all’inizio dei giochi erano più possibilisti sulla Spending review, tagliata anche questa sotto i colpi della razionalizzazione della macchina di palazzo Senatorio.
Critiche e polemiche. Mentre il consigliere pidiellino Quarzo invoca il dialogo con Marino, anche in vista dell’attribuzione delle commissioni, il sindaco lancia le sue linee programmatiche e vende le auto blu che furono del suo predecessore Alemanno. Che contrattacca: “Dal suo documento è scomparso il buono casa” e sono punti di governo “vuoti”. E prepara la sua opposizione in Campidoglio, riunendo il comitato strategico. Intanto il centrodestra perde una delle due presidenze di commissioni che dovevano arrivare in nome del dialogo. Rinviato ai lavori dell’aula, ma non per le poltrone delle commissioni mette in chiaro il Pd.
Marco Potenziani