LAMPEDUSA – Il mare mosso ferma temporaneamente gli sbarchi a Lampedusa. Complici le forti raffiche di libeccio che, a partire dalla giornata di ieri 21 settembre, soffiano sull’isola. Nonostante ciò, proseguono gli spostamenti dei migranti verso altre destinazioni.
Al via i trasferimenti da Lampedusa a Ravenna e Porto Empedocle
400 dei 747 migranti ospiti dell’hotspot di contrada Imbriacola hanno lasciato in mattinata la struttura a bordo di un traghetto di linea diretto a Porto Empedocle. Al termine del trasferimento, rimarranno all’interno del centro 347 persone, fra cui 267 minori non accompagnati. Nell’hotspot di Lampedusa, invece, ne sono rimasti 326. Nel frattempo è stata assegnata al porto di Ravenna la nave Life Support con a bordo dieci uomini, nove donne – di cui una incinta –, sette minori accompagnati e due non accompagnati. Nel comune romagnolo, al momento, l’arrivo è previsto non prima di lunedì pomeriggio. Il prefetto di Ravenna, Castrese De Rosa, ha convocato oggi pomeriggio , 22 settembre, una riunione per coordinare al meglio le operazioni di sbarco.
Finanziamenti alle Ong anche dalla Germania
Intanto da Berlino arriva la disponibilità a finanziare un progetto di assistenza a terra di migranti in Italia e uno per una ong che opera salvataggi in mare, senza precisare di quali organizzazioni si tratti, come ha scritto all’Ansa un portavoce del ministero degli Esteri tedesco. L’obiettivo del programma, istituito dal parlamento tedesco, è quello di sostenere le organizzazioni sia sui progetti da realizzare a terra sia sulle operazioni di soccorso in mare. La portata del finanziamento si aggira fra 400 e 800 mila euro, ha invece rivelato il portavoce. Fra le organizzazioni coinvolte, a giugno il settimanale Der Spiegel aveva scritto che il dicastero stava rimandando il finanziamento all’organizzazione tedesca “United 4 Rescue” che finanzia navi di ong impegnate nel Mediterraneo nel soccorso a migranti Sea Watch, Sos Humanity e Sea Eye forse per favorire il rapporto con il governo italiano.
Chiuse le indagini sull’incidente della “Patti Tour”
In merito all’incidente stradale, avvenuto nella notte tra il 14 e il 15 settembre sull’autostrada A1 – all’altezza di Fiano Romano –, tra un bus che trasportava migranti e un tir, la Procura di Rieti ha chiuso le indagini. Attualmente nel registro degli indagati – con le ipotesi di reato di omicidio stradale e lesioni personali colpose – è iscritto il conducente del camion contro cui si è schiantato l’autobus. Dalle indagini, infatti, è emerso che il rimorchio dell’autoarticolato contro cui ha impattato l’autobus era posteggiato senza luci e segnalazioni lungo la corsia di emergenza dell’autostrada. Inoltre, dagli esami è emerso che i due autisti non avevano assunto né alcool né altre sostanze che potessero alterare in quel momento la lucidità.