LAMPEDUSA – Continua il flusso di sbarchi a Lampedusa, dove nella notte tra il 19 e il 20 settembre, in meno di un’ora, sono approdate oltre 13 imbarcazioni che trasportavano complessivamente 242 migranti. Non si arrestano gli arrivi nemmeno in Calabria, dove un veliero con a bordo 71 persone ha raggiunto il porto di Crotone. Intanto si rafforza il pattugliamento francese al confine con la Liguria, a Ventimiglia, così come ribadito dalle parole del ministro dell’Interno di Parigi Gérard Darmanin: “La Francia non accoglierà migranti da Lampedusa”. Sull’isola, inoltre, è prevista per oggi la visita del presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte, che ieri ha tuonato contro “un governo incapace di gestire i flussi e che non pensa all’integrazione”.
A Lampedusa arrivi e trasferimenti
Al molo Favaloro di Lampedusa si fatica a gestire gli arrivi. Nella giornata di ieri sono arrivati complessivamente 896 migranti, a bordo di 23 diversi barchini. La procura di Agrigento ha già disposto il trasferimento per 500 persone, destinate a Porto Empedocle. Molti di loro provengono da Bangladesh, Pakistan, Siria e Tunisia, e raccontano di essere partiti da Zuara, a pochi chilometri dal confine tunisino.
Sbarchi anche a Crotone
Di diversa entità lo sbarco registrato a Crotone, dove un veliero partito dalla Turchia è stato tratto in salvo da una motovedetta della Guardia di Finanza. I 71 migranti a bordo sono stati condotti al centro di accoglienza di Sant’Anna di Isola Capo Rizzuto. Tra di loro 13 donne fuggite dai regimi iraniano e afghano, oltre a 13 minori. Si attende nei prossimi giorni il loro ricollocamento verso altri centri di accoglienza e ricollocamento.
Rafforzati i controlli alla frontiera transalpina
Intanto dall’altra parte della Penisola, al confine italo-francese di Ventimiglia, le forze anti-terrorismo di Parigi dispiegano uomini, droni e mezzi aerei pronti a contrastare qualunque tentativo di attraversamento illegale. Lo schieramento mette in atto le parole del responsabile dell’Interno francese, Gérard Darmanin, che difende la “posizione di fermezza” contro l’immigrazione verso l’hexagone. E al Consiglio europeo è stallo sul testo di regolamentazione della crisi migratoria, documento che contiene, tra l’altro, anche il meccanismo di redistribuzione dei migranti.