ROMA – Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti conferma che il deficit del prossimo anno non si discosterà troppo dal 3,7% previsto a maggio, rimanendo attorno a una cifra “ragionevole” che dimostri la volontà dell’Italia di “tornare a una politica prudente e compatibile con il livello del debito”. A preoccupare il titolare del dicastero di via XX Settembre più che le valutazioni europee sono “quelle dei mercati che comprano i titoli del nostro debito pubblico”.
Tassi di interesse e debito pubblico
L’aumento dei tassi di interesse deciso dalla Bce per tenere sotto controllo l’inflazione, come evidenzia Giorgetti, “porta via dalla prossima manovra 14-15 miliardi di euro” a causa dei maggiori interessi sul debito. Il debito pubblico è, infatti, fortemente influenzato dai tassi di interesse, i quali, aumentando, comportano per lo Stato l’impiego di maggiori risorse per coprire i titoli dello stesso. Le risorse mancanti per la manovra 2024, pertanto, come sottolinea lo stesso ministro “dovranno essere compensati con qualche altra cosa”. L’unico mezzo che potrebbe rimanere al governo per il reperimento di risorse sarebbe, dunque, l’introduzione di nuove tasse.
Le nuove regole per la riduzione sul debito
Un altro problema per Giorgetti è l’atteggiamento dell’Unione europea sulle nuove regole di bilancio. La regola di riduzione del debito, che dovrebbe scattare nel 2024, secondo il ministro, “sarebbe matematicamente impossibile da rispettare” per l’Italia qualora non si sottraggano al patto di Stabilità le spese per gli investimenti, ovvero quelli del Pnrr e della transizione green.
Le stime dell’Ocse e dell’Istat. La cautela di Confindustria
Alla luce di queste evidenze, anche l’Ocse ha ridotto le stime di crescita globali, europee e italiane. L’Italia scende allo 0,8% sia nel 2023 che nel 2024 a fronte delle precedenti stime dell’1,2% e del 1% rilasciate a maggio. L’inflazione dovrebbe, invece, scendere al 6,1% quest’anno e al 2,5% nel prossimo. Anche l’Istat ha confermato un peggioramento del quadro dovuto “alle condizioni di finanziamento meno favorevoli per imprese e famiglie” a causa del rialzo dei tassi della Bce. Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, invece, ospite a Restart su Rai3, ritiene difficile che “l’Italia andrà sotto attacco dei mercati”, pur riconoscendo che “l’innalzamento dei tassi di interesse è pericoloso” e che sarebbe necessario un “commissario agli investimenti” per rilanciare l’economia.
Sul fronte delle forze di maggioranza la presidente dei senatori di Forza Italia Licia Ronzulli,ha condiviso l’invito della premier Meloni alla responsabilità, sottolineando che i conti dello Stato sono “dissanguati”. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, invece, ha sottolineato che, a causa dell’aumento dei tassi di interesse, sarà necessario rifinanziare gli aiuti della Sabatini nell’ambito della manovra.