TEHERAN – L’Iran ha approvato un disegno di legge che rafforza le sanzioni contro le donne che non indossano il velo, obbligatorio nei luoghi pubblici. Dopo mesi di discussione, i deputati hanno dato l’ok al testo. Il provvedimento, che richiede ancora l’approvazione del Consiglio dei Guardiani iraniano per diventare legge, prevede sanzioni finanziarie per la “promozione della nudità” o la “derisione dell’hijab” nei media e sui social network, ma anche multe e divieti di uscita dal Paese per gli imprenditori le cui dipendenti non portano il velo.
La misura presenta anche aspetti trasversali, riferiti cioè a tutta la popolazione. Per le donne si vieta l’uso di abbigliamento a maniche corte, magliette girocollo, pantaloni a tre quarti di lunghezza e pantaloni strappati. Gli uomini invece non sono autorizzati a indossare pantaloni a vita bassa.
Il disegno di legge prevede inoltre che chiunque commetta tale reato “in collaborazione con governi, media, gruppi o organizzazioni straniere o ostili alla Repubblica islamica” sarà condannato a una pena variabile tra i 5 e i 10 anni di carcere.
Tutto questo ad un anno dalla morte di Masha Amini, la 22 enne curda, uccisa a Teheran il 16 settembre 2022 per mano della polizia morale, rea di non aver portato correttamente il velo. Da quel giorno folle imponenti di giovani manifestano al grido di “Donne, vita e libertà” ricordando quella ragazza iraniana diventata simbolo della rivoluzione.