ROMA – Il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin arriverà oggi nel pomeriggio a Roma dietro richiesta del presidente Emmanuel Macron. L’obiettivo è discutere di cooperazione europea per l’emergenza migranti a Lampedusa al fine di aiutare l’Italia “a tenere la sua frontiera”, come ha riferito questa mattina Darmanin alla radio Europe1/Cnews. “La Francia non accoglierà parte dei migranti arrivati recentemente a Lampedusa”, ha precisato il ministro. “Sarebbe un errore di giudizio considerare che i migranti, siccome arrivano in Europa, devono essere subito ripartiti in tutta Europa e in Francia, che fa ampiamente la sua parte”. Il ministro ha aggiunto che bisogna esaminare le richieste d’asilo e rinviare i migranti nel loro Paese quando non ci sono le condizioni per accoglierli.
Le prime risposte degli stati europei alla visita di Lampedusa
Nel frattempo, la Germania appoggia la proposta della presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, di ampliare la sorveglianza aerea e navale dei confini esterni dell’Unione Europea. Questa proposta rientra tra uno dei dieci punti del Piano d’azione Ue esposto ieri domenica 17 settembre a Lampedusa. La presidente del Parlamento Europeo, Roberta Metsola, ha riferito durante un’intervista al consolato italiano di New York che è necessario “passare dalle parole ai fatti, servono delle azioni quando parliamo della politica dei rimpatri, dell’asilo, della solidarietà”. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che ha accolto Metsola in consolato, ha avvertito che “la situazione non è esplosiva, è già esplosa” e che porterà la questione della pressione migratoria all’assemblea generale dell’Onu.
Il piano in dieci punti di von der Leyen
Ieri von der Leyen e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni si sono incontrate a Lampedusa. In questa occasione la presidente della Commissione Ue ha snocciolato i dieci punti del suo piano per combattere l’emergenza immigrazione: gestione del numero di sbarchi, trasferimento migranti al di fuori dell’isola siciliana con il contributo degli altri Stati europei, rimpatri più veloci, lotta dura ai trafficanti, rafforzamento della sorveglianza aerea e marittima, distruzione barconi dei trafficanti, rimpatrio per richieste d’asilo infondate, corridoi umanitari per l’immigrazione illegale, coinvolgimento del Unhcr e dell’Oim per la protezione dei migranti, collaborazione con la Tunisia per attuazione del Memorandum d’intesa Ue.