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Inchiesta Enav-Finmeccanica: frode da 14 milioni di euro. Dieci arresti per fallimento Arc Trade srl. Perqusizioni in tutta Italia

di Alessandro Filippelli10 Luglio 2013
10 Luglio 2013

Dieci arresti, 23 indagati e oltre cento perquisizioni in tutta Italia. Da questa mattina sono in azione i militari delle Fiamme Gialle e del Ros nell’operazione scaturita da un’indagine della Procura di Roma sul fallimento di una società, la ArcTrade, coinvolta nell’inchiesta più ampia sull’Ente di assistenza al volo, l’Enav. Le accuse spaziano dalla bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale all’emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori.
La vicenda. Secondo i magistrati, intorno alla Arc Trade giravano flussi finanziari vorticosi poi dispersi in numerosissimi rivoli oggetto di accertamenti. La Arc Trade è stata deliberatamente portata al fallimento svuotandone progressivamente le casse e  utilizzare le risorse finanziarie al fine di pagare false fatture emesse da società compiacenti per importi ingenti, circa 14 milioni di euro, tanto da determinarne un irreversibile stato di insolvenza e la conseguente bancarotta.
Gli arresti. Tra gli arrestati in base all’ordinanza del gip Orlando Villoni c’è il commercialista Marco Iannilli, titolare della Arc Trade. Proprio sul fallimento di questa società, sollecitato dalla Procura e sancito dal tribunale nel settembre del 2012, ruota l’inchiesta dei pm Paolo Ielo e Giuseppe Cascini. Iannilli, già uomo di fiducia dell’ex consulente di Finmeccanica Lorenzo Cola, era già stato arrestato proprio nell’ambito dell’inchiesta Enav, assieme all’amministratore delegato Paolo Pugliesi e al direttore commerciale di Selex Manlio Fiore. Insieme a Iannilli è stato arrestato anche Romano David, formale amministratore della Arc Trade, nonché tre parenti dello stesso Iannilli: i cognati Maurizio Caracciolo e Nicola Gargiulo ed il cugino Roberto Caboni, quest’ultimo già tratto in arresto nel 2010 con Iannilli nell’ambito dell’inchiesta “Phunchard-Broker”, sempre della Procura di Roma. L’accusa per i parenti è quella di aver concorso alle operazioni di bancarotta patrimoniale che hanno portato al fallimento della Arc Trade.
Una falsa operazione commerciale. Indagato per bancarotta anche Alessandro Grassi, consulente del lavoro arrestato dalla Finanza lo scorso febbraio perché accusato di aver inscenato, fingendosi funzionario del Fisco, un falso controllo fiscale proprio nei confronti della Print Sistem srl, inducendo Di Lernia a pagare una ‘tangente’ di 750.000 euro per ottenere un ammorbidimento del controllo che però non era reale, ma del tutto simulato. Coinvolta nelle indagini sul fallimento dell’Arc Trade pure una cittadina moldava, Natalia Vieru. Secondo l’accusala Vieru, insieme al cognato di Iannilli, Maurizio Caracciolo, avrebbe costituito una società moldava utilizzata per riciclare circa due milioni di euro sottratti all’Arc Trade attraverso un’operazione commerciale completamente falsa.
Nell’ambito dell’inchiesta “Enav-Finmeccanica”, tra gli indagati, non colpiti dal provvedimento cautelare, figurano anche Lorenzo Cola e Tommaso Di Lernia. Il primo in veste di super consulente  del colosso industriale italiano, il secondo in qualità di titolare della Print Sistem Srl, società che, al pari di Arc Trade riceveva in sub-appalto lavori assegnati alla Selex Sistemi Integrati Spa dall’Ente di Assistenza al Volo.
Indagati inoltre i coniugi Angela Grignaffini e Stefano Massimi, quest’ultimo legato da un rapporto di lavoro conla Arc Trade.Per loro l’accusa è di aver dato in locazione un appartamento a Lorenzo Cola simulando che la locazione fosse con la società fallita, che dunque ne ha sopportato i canoni e le spese di ristrutturazione. L’appartamento di trova nel quartiere Parioli.

Alessandro Filippelli

 

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