TORINO – Ancora uno stop per Paul Pogba. Lunedì pomeriggio il Tribunale Nazionale Antidoping ha sospeso cautelarmente l’ex campione del mondo, trovato positivo ai metaboliti del testosterone, nel controllo effettuato dal laboratorio antidoping di Roma. Il controllo dopo la partita Udinese – Juventus, giocata lo scorso 20 agosto e in cui il centrocampista non era entrato in campo. Una positività per cui si attendono ora le controanalisi.
Già nella passata stagione, a causa dei tanti problemi fisici, Pogba si è fermato a dieci presenze con appena 161 minuti totali in campo. Il calciatore della Juventus ora rischia una squalifica standard di 4 anni a partire dalla data della sospensione. L’unica possibilità di riduzione della pena è di dimostrare la non intenzionalità del gesto. Nel caso in cui le controanalisi daranno esito positivo Pogba verrà indagato dalla Procura Antidoping e processato con la possibilità di appellarsi al Tas di Losanna per il giudizio definitivo.
I precedenti: Schwarzer, Davids e Palomino
L’uso del testosterone è stato scoraggiato dalla capacità dei sistemi di controlli di individuare la sostanza. Sostanza per la quale è tuttora squalificato Alex Schwarzer, in una controversa storia che ha visto fronteggiarsi autorità sportive (Wada e World Athletics) e giudiziarie (gip di Bolzano che ha archiviato la sua posizione).
Edgar Davids, ex calciatore olandese, venne squalificato per 5 mesi, poi ridotti a 4, nel 2001. Come Pogba anche lui è stato trovato positivo dopo un Udinese – Juventus, anche lui per un derivato del testosterone.
Un anno fa, positivo al clostebol metabolita, della stessa famiglia anabolizzante, l’atalantino Jose Luis Palomino è stato assolto dal Tna. Ad aiutarlo, in quel caso, una giurisprudenza che nel caso del clostebol metabolita, ha a volte accolto la spiegazione dell’uso di una pomata cicatrizzante. Ma la vicenda è ancora aperta: c’è stata l’udienza al Tas, ora si aspetta il verdetto.