ROMA – Per la terza volta in pochi giorni a Caivano, nel rione Parco Verde, la criminalità organizzata sfida le istituzioni. Colpi d’arma da fuoco all’impazzata poco prima della scorsa mezzanotte. A denunciare il nuovo raid è don Maurizio Patriciello, il prete anti-Camorra che aveva convinto la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni a recarsi nel luogo, dove due cuginette di 13 anni avevano subito ripetuti abusi sessuali.
“Per la gente della mia parrocchia non c’è pace. In sella alle loro moto, sono arrivati ancora una volta. Volti coperti. Armi pesanti in mano. È il terrore”, scrive Patriciello su Facebook. “Una sfida allo Stato. Come se volessero dire che non hanno paura” delle Istituzioni, spiega il prete anti-Camorra, mentre difende la scelta del governo: “Chi ha criticato l’intervento delle forze dell’ordine si vergogni. Ci sono state tante passerelle, ma credo che stavolta non saremo lasciati soli”, ha detto.
Solo pochi giorni fa, il 5 settembre, il maxi-blitz di 400 agenti, a cui ha fatto seguito il Decreto Caivano, che ha introdotto misure volte a combattere il fenomeno della criminalità minorile.
Si segnalano, intanto, spari nella notte anche nel quartiere napoletano di Ponticelli. I carabinieri del nucleo operativo di Poggioreale sono intervenuti in via Al Chiaro di Luna per l’esplosione di colpi d’arma da fuoco. Sul posto sono stati repertati 21 bossoli di vario calibro.
Secondo la presidente della commissione Antimafia Chiara Colosimo per combattere la scia di violenza e dimostrazioni di forza della criminalità è essenziale la vicinanza delle istituzioni. “Serve una risposta corale delle istituzioni davanti all’ennesima dimostrazione di arroganza mafiosa”, ha detto Colosimo. Immediata, infine, anche la reazione del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara: “Il 18 ottobre tornerò a Caivano con delle misure concrete che stiamo già iniziando ad adottare. Lo Stato non si piega a minacce di alcun tipo”, ha detto il ministro, segnalando la vicinanza del governo.