BRUXELLES – La Commissione europea ha ridotto le stime sulla crescita del Pil. Nell’eurozona, infatti, è attesa a +0,8% nel 2023 (da +1,1% delle previsioni di primavera) e +1,3% nel 2024 (da +1,6%). In particolare, l’Italia è in crescita dello 0,9% nel 2023 e dello 0,8% nel 2024. Ad annunciarlo è stato l’esecutivo comunitario della Commissione, che ha parlato di “slancio ridotto” della crescita del Pil. Intanto, nell’eurozona l’inflazione è attesa al 5,6% nel 2023 e al 2,9% nel 2024. In Italia, in particolare, si parla del 5,9% quest’anno e del 2,9% il prossimo. Nel 2024 la Commissione europea si attende, dunque, “una lieve ripresa della crescita, poiché l’inflazione continua a diminuire, il mercato del lavoro rimane robusto e i redditi reali si riprendono gradualmente”. Frenano a luglio anche la produzione industriale e i prestiti alle imprese, nei dati di Istat e Bankitalia.
Gentiloni: serve fiducia su economia Ue
“L’incertezza rimane eccezionalmente elevata”, ha detto il commissario Ue all’Economia Paolo Gentiloni. In Italia le proiezioni di crescita annuale sono state riviste al ribasso a partire dalla primavera. Il rallentamento, ha spiegato, coinvolge diversi paesi e “ho fiducia che l’economia italiana possa reagire in modo positivo”. Fondamentale è affidarsi al futuro dell’economia europea. “C’è molto che possiamo fare per sostenere una crescita sostenuta e sostenibile. L’efficace attuazione dei piani nazionali di ripresa e resilienza – ha concluso – rimane una priorità fondamentale”.
Istat: calo della produzione industriale
Dopo due mesi di ripresa, la produzione industriale torna in negativo. Lo ha stimato l’Istat prevedendo un calo dello 0,7% dell’indice destagionalizzato rispetto a giugno. In termini tendenziali l’indice complessivo diminuisce del 2,1%. Secondo le stime, l’indice mensile cresce solo per l’energia, mentre cala per i beni intermedi, strumentali e di consumo. I soli settori che presentano variazioni tendenziali positive sono la fabbricazione di mezzi di trasporto, la produzione di prodotti farmaceutici e la fabbricazione di prodotti di elettronica.
Bankitalia: diminuiscono i prestiti
Brusca frenata, a luglio, dei prestiti alle imprese. Come si legge nelle statistiche della Banca d’Italia, infatti, i prestiti al settore privato sono diminuiti del 2,3% sui dodici mesi, mentre quelli alle famiglie sono diminuiti dello 0,3% e quelli alle società non finanziarie del 4%. A luglio, inoltre, i depositi bancari del settore privato sono diminuiti del 6,5%.