TORINO – Juventus in vendita. Questo il titolo in prima pagina del quotidiano Il Giornale, che oggi 11 settembre ha scosso il mondo del calcio e quello della finanza. Il “salvataggio in corner” è arrivato poche ore dopo, con la smentita da parte di un portavoce di Exor che parla di “voci prive di fondamento”. La tempestività della reazione è spiegata con il fatto che il club bianconero è quotato in borsa e il mancato intervento della holding della famiglia Agnelli avrebbe scatenato una corsa alle azioni.
L’articolo sul quotidiano milanese afferma la possibilità che John Elkann ed Exor, che controllano la società, abbiano pensato alla cessione delle proprie quote di proprietà. Secondo l’indiscrezione, la decisione di vendere il club bianconero sarebbe sorta perché le perdite di bilancio sono considerate non più sostenibili. In particolare si parla di perdite per 240 milioni di euro, ricavi inferiori ai 600 milioni, debiti superiori a un valore in borsa di 800 milioni. A distanza di poche ore è arrivata la smentita da parte di Exor, secondo cui “le ipotesi ventilate da un quotidiano sulla cessione della Juventus sono destituite di ogni fondamento”.
Intanto arrivano i primi commenti. “Sarei deluso, se dovesse succedere: sarò un sognatore ma la tradizione vale”. Queste le parole di Dino Zoff, a Radio Anch’io Sport che fanno riferimento ad una storia di proprietà centenaria. La Juventus, infatti, appartiene della famiglia Agnelli dal 24 luglio 1923, quando Edoardo Agnelli divenne presidente del club bianconero. Oggi la Exor detiene il 63,8% del capitale della squadra.