ROMA – Pugno duro contro le baby gang. A una settimana dalla visita a Caivano, la premier Giorgia Meloni illustra i punti principali del decreto legge che ha l’obiettivo di combattere la criminalità minorile. Un fenomeno che, come precisa Meloni, “si sta estendendo a macchia d’olio”, come dimostra il fatto che “tutti i protagonisti dei fatti di cronaca nera di questi giorni sono giovanissimi”.
Misure “non solo repressive, ma anche preventive”, precisa il governo. Critico il Pd che con la segretaria dem Elly Schlein commenta: “La prima impressione a caldo è che si stia insistendo solo sulla repressione”, quando invece “serve un investimento sulla prevenzione”.
Nel dl Caivano sono previste misure volte a combattere l’abbandono scolastico, maggiori controlli e anche un aumento delle sanzioni. Scompare la multa da 30 euro per i genitori che non mandano i figli alla scuola dell’obbligo, sostituita con la fattispecie di reato che punisce l’elusione scolastica (se il minore non è stato mai iscritto a scuola) con la reclusione fino a due anni. Nel caso di abbandono scolastico la pena prevista può arrivare fino a un anno di reclusione. Inoltre, coloro che violano l’obbligo di mandare i figli a scuola perdono il diritto di percepire l’assegno di inclusione
Estesa, poi, anche ai maggiori di 14 anni l’applicabilità del Daspo urbano. “C’è un inasprimento delle pene per porto d’arma bianca, come i coltelli da cucina”, spiega il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi. Previsto, infine, il parental control obbligatorio gratuito in tutti i device contro il porno online e l’arresto in flagranza per spaccio anche di lieve entità. Si abbassa, infine, l’età per l’ammonimento da parte del questore (che passa dai 14 ai 12 anni) per i minori che commettono delitti per i quali è prevista la pena di reclusione massima di cinque anni.