ROMA – Salari, sanità, famiglie e pensioni. Sono questi i punti centrali su cui il governo intende aumentare le risorse. Dopo quasi due ore di vertice a Palazzo Chigi, il Governo si dice “compatto” nonostante i “tentativi di sabotaggio”, e anche se i margini sono stretti, ci sarà spazio per confermare il taglio del cuneo, annuncia la premier Giorgia Meloni. Il continuo peggioramento dei conti, parzialmente bilanciato dalla crescita del Pil, porterà a un probabile aumento del deficit. Si prevede infatti un balzo al 5%, mezzo punto in più del previsto. Si dovrà però aspettare la nota di aggiornamento del Def prevista per fine settembre, per avere un quadro più definito.
Tra un paio di settimane ci sarà una nuova riunione per fare il punto, dati alla mano, anche con il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, grande assente della giornata. Il Mef ribadisce che, tuttavia, non era prevista la sua partecipazione a quella che viene definita una discussione “tutta politica e non tecnica”. ll Tesoro sostiene che dal vertice sia emersa una scarsità di risorse, e che il quadro internazionale non sia dei più favorevoli. Si deve fare una legge di Bilancio prudente, visto il rischio che corre l’Italia sui mercati internazionali a causa dell’elevato debito pubblico, sottolinea il Tesoro. “È stata una riunione molto positiva”, commenta il leader di Forza Italia Antonio Tajani, aggiungendo che “abbiamo ribadito la forte coesione all’interno della maggioranza, e possiamo governare insieme per i prossimi quattro anni e mezzo”.
Le proposte della maggioranza
Per la manovra Fratelli d’Italia punta al quoziente familiare per le imposte sull’intero reddito familiare e non dei singoli componenti. La Lega spinge invece per il superamento della legge Fornero e il mantenimento di Quota 103 e Opzione donna, ma anche all’applicazione della Flat tax. Forza Italia insiste invece sull’aumento delle pensioni minime e la conferma del taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con un reddito fino a 35 mila euro.