Torna la violenza a Beirut. E’ di almetrauma cinquantina diferiti il primo bilancio dell’esplosione di un’autobomba avvenuta questa mattina nella capitale del Libano. Lo scoppio è avvenuto nel parcheggio di un centro commerciale nel quartiere di Bir al-Abed, abitato da sciiti e roccaforte del partito islamico e filo-iraniano Hezbollah. Il parcheggio inoltre si trova nei pressi della sede del Centro di cooperazione islamica. Il bilancio, provvisorio, potrebbe aggravarsi: oggi infatti i negozi erano molto affollati perché sta per iniziare il periodo di digiuno del Ramadan. L’area, dove si è sviluppato un grosso incendio, è stata subito isolata dai miliziani del partito islamico.
Al momento l’attentato non è stato rivendicato. Per ora l’ipotesi, ma è tutta da verificare, è che si tratti di una ritorsione siriana. Diverse settimane fa due razzi hanno raggiunto la zona sud di Beirut provocando alcuni feriti. E alcuni gruppi di ribelli siriani hanno già minacciato di colpire il Libano dopo che Hezbollah si è unito alle forze di Bashar al-Assad nella battaglia contro i combattenti dell’opposizione in Siria. L’intervento dei combattenti di Hezbollah, infatti, è stato fondamentale per il regime di Assad nella riconquista della città strategica di Qusair, vicino al confine libanese, città rientrata sotto il controllo delle truppe lealiste il 5 giugno scorso.