AGRIGENTO- Agrigento è la città vincitrice del titolo di Capitale italiana della cultura 2025. La città meridionale è riuscita ad avere la meglio su Aosta, Assisi (Perugia), Asti, Bagnoregio (Viterbo), Monte Sant’Angelo (Foggia), Orvieto (Terni), Pescina (L’Aquila), Roccasecca (Frosinone) e Spoleto (Perugia).
La cerimonia di proclamazione è stata presenziata dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. Agrigento ha vinto il premio presentando il dossier “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”. Ad intervenire anche il sindaco della città, Francesco Miccichè, il quale ha dichiarato di sentirsi “emozionato ed orgoglioso per aver raggiunto questo traguardo e per aver dato alla città il riconoscimento. Oggi non ha vinto Agrigento, non ha vinto la Sicilia, ha vinto l’Italia, perché nel periodo storico in cui ci troviamo aver scelto questo dossier incentrato sugli scambi culturali tra i popoli è stato un grande atto di coraggio”.
Le città italiane che hanno presentato il dossier di candidatura al Ministero della Cultura per il titolo di Capitale italiana della cultura sono 15. Successivamente, i progetti sono stati sottoposti alla valutazione di una commissione di sette esperti noti nella gestione dei beni culturali e nominati dallo stesso Ministero. Agrigento, ora, grazie al contributo statale di un milione di euro, avrà la possibilità di mettere in mostra la sua vita e il suo sviluppo culturale.
Il progetto della Capitale italiana della cultura è nato nel 2014 da un’idea dell’allora ministro dei Beni e le attività culturali, Dario Franceschini. Le prime città ad essere scelte sono state quelle che avevano partecipato alla selezione come Capitale Europea della cultura. L’impegno e la creatività che avevano portato le sei finaliste a costruire dei dossier di candidatura di elevata qualità, convinsero il governo a indire annualmente una selezione per individuare la città meritevole di questo titolo.
La prima città ad aggiudicarsi il riconoscimento è stata, nel 2016, Mantova seguita da Pistoia, Palermo. Parma nel 2020, riconoscimento prorogato anche nel 2021 a causa della pandemia. Nel 2022 Procida e nel 2023 Bergamo e Brescia.