ROMA – “La tutela dei diritti dei nostri artisti, delle loro opere e della creatività italiana è una priorità”. Queste le parole della sottosegretaria alla Cultura, Lucia Borgonzoni, che ha chiamato al tavolo del negoziato Meta e Siae, dopo il mancato rinnovo, da parte della holding a capo di Instagram e Facebook, dell’accordo di licenza con la Società Italiana degli Autori ed Editori sui diritti da corrispondere agli artisti per l’uso della loro musica sui social. Il governo ha convocato le parti sono per giovedì sei aprile al Collegio Romano.
A tentare di trovare una soluzione c’è anche Soundreef, la società internazionale degli editori, che sostiene di aver “collaborato attivamente” con Meta. Da lunedì, infatti, i brani scritti dagli autori e dai compositori da loro amministrati sono stati autorizzati nuovamente a tornare sui social. “Purtroppo, però, ad oggi questo riguarda solo una limitata parte del nostro catalogo”, ha spiegato Soundreef, in quanto in assenza di un accordo con la Siae tutte le opere con più autori non possono essere ripristinate su Meta. “Sappiamo quanto le piattaforme Meta siano un importante strumento di visibilità per tutti gli autori e compositori. Pertanto, continueremo a lavorare affinché anche il resto della musica italiana possa presto essere incluso di nuovo”, ha aggiunto la società.
Siae ancora non si pronuncia, sconcertata dalla brusca decisione di Meta di interrompere la trattativa. Anche il governo ha molto criticato la decisione. “No al far west, i colossi rispettino le opere d’ingegno e la sovranità legislativa degli Stati”, aveva sottolineato il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “La tutela del diritto d’autore non si risolve solo con un accordo privatistico, ma chiama fortemente in causa le istituzioni, come dimostrato dalla recente approvazione del progetto di legge antipirateria alla Camera”, ha commenta Massimiliano Capitanio, commissario dell’Agcom che plaude all’iniziativa del Ministero della Cultura.