Approda oggi in Consiglio dei ministri il testo del decreto legge che consentirà di avviare nuovamente le procedure per la realizzazione del ponte sullo Stretto di Messina. La bozza, divisa in sette articoli, prevede la riattivazione della società “Stretto di Messina spa”, istituita nel 1981 e in liquidazione dal 2013. La società avrà una concessione di trent’anni, che scatteranno dal momento in cui il ponte sarà operativo. Al capitale societario parteciperanno, “in misura non inferiore al 51%”, i ministeri dell’Economia e delle Infrastrutture, ma saranno coinvolte anche le Regioni Sicilia e Calabria, Anas e Rete ferroviaria italiana.
Il testo prevede inoltre l’istituzione di un comitato scientifico con “compiti di consulenza tecnica, supervisione e indirizzo delle attività tecniche progettuali”. Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e promotore dell’iniziativa, ha dichiarato che il ponte sarà “il più green e innovativo del mondo” e porterà un “enorme risparmio di tempo e soldi per chi lo userà”.
Il governo Meloni si riserva, infine, la possibilità di nominare un commissario straordinario che sostituirà la Stretto di Messina spa nel caso in cui si verificassero ritardi o difficoltà nel reperire un contraente generale e un project manager.
Il progetto esecutivo dovrebbe essere approvato entro il 31 luglio 2024, l’anno in cui – sempre secondo Salvini – sarà posata la prima pietra.