LOS ANGELES – Si è conclusa la notte degli Oscar con molte sorprese e qualche delusione. Sono sette le statuette assegnate al miglior film che ha trionfato nella notte più attesa per le star di Hollywood. Everything Everywhere all at Once si è aggiudicato il premio per miglior film, migliore attrice protagonista, migliori registi, migliore editing, migliori attori non protagonisti e miglior sceneggiatura originale.
Il film è stato prodotto dai fratelli Russo e diretto da Daniel Kwan e Daniel Scheinert. Avventura, fantascienza, azione e dramma familiare si intrecciano alle tematiche più attuali relative al mondo Lgbtq+ e alla crisi economica. Il ruolo di supereroina del mondo contemporaneo ha valso a Michelle Yeoh la statuetta per miglior attrice protagonista. È la prima attrice asiatica a vincere l’Oscar, battendo rivali di calibro come Cate Blanchett e Michelle Williams. Sul palco un messaggio di speranza e possibilità per tutti quei ragazzi che vengono qualificati come minoranza, ma che hanno un sogno. “Meritano di avere pari opportunità” afferma la vincitrice.
Ke Huy Quan premiato come attore non protagonista. Sul palco ha portato la sua storia e tra le lacrime ringrazia la madre e la moglie. “Sono qui, in un viaggio cominciato in una barca, ho passato un anno in un campo profughi e sono finito qui – aggiunge emozionato – è il sogno americano che si avvera”.
Grande delusione per la candidata italiana Alice Rohrwacher. Il cortometraggio live action Le Pupille non si aggiudica il premio nonostante le previsioni favorevoli. La pellicola dedicata a tutte “le bambine cattive” – afferma la regista- ritrae una storia di innocenza e fantasia durante la seconda guerra mondiale in un orfanotrofio femminile gestito da suore. La pellicola è prodotta per Disney, disponibile in esclusiva su Disney+ e la nomination era estesa anche ai produttori: Carlo Cresto-Dina, Alfonso Cuarón e Gabriela Rodriguez. Nessuna statuetta per il candidato Aldo Signoretti nella categoria miglior trucco e acconciatura per “Elvis” di Baz Luhrmann.