CITTA’ DEL VATICANO – “ Se la stanchezza mi annebbierà darò le dimissioni”. Potrebbe essere questo lo scenario a cui Papa Francesco – durante un’intervista rilasciata alla Rsi, anticipata da Corriere, Repubblica e Stampa – non si sottrarrebbe, nel caso in cui la salute non dovesse permettergli di proseguire il suo pontificato.
A far leva sulla situazione attuale di Papa Francesco e su quella che potrebbe essere l’ipotesi di rassegnare in futuro le dimissioni – così com’è accaduto per Benedetto XVI – sono alcune dichiarazioni rilasciate in merito al suo stato di salute. “Quella del ginocchio – ha detto il Pontefice – è stata un’umiliazione fisica, anche se adesso sta guarendo bene. All’inizio mi vergognavo anche di farmi vedere in carrozzina”.
La nostalgia del passato traspare anche da alcune dichiarazioni che il Pontefice ha deciso di rilasciare apertamente alla Rsi durante l’intervista: “Camminavo tanto, andavo per strada. Usavo la metro, i bus, sempre con la gente”. Una differenza di vita che il Pontefice ha sempre sentito, dimostrando – sin dall’inizio del suo percorso – di voler continuare a rimanere vicino ai più bisognosi.
Nel sottolineare la difficile situazione relativa alla guerra russo-ucraina, il Santo Padre si è dichiarato disponibile nel voler negoziare la pace con Vladimir Putin. “Se potessi incontrarlo, gli parlerei chiaramente nello stesso modo in cui parlo in pubblico” ha spiegato. A due giorni dall’inizio del conflitto, Papa Francesco si era già recato all’ambasciata russa senza però ricevere risposte positive in merito ad un suo possibile incontro con lo zar. “Lì in Russia ci sono interessi imperiali. Ed è proprio il fine dell’impero porre al secondo posto le nazioni”.
L’invito del Pontefice è quello di continuare a dialogare, soprattutto nei momenti in cui prevalessero differenti ideologie politiche: “In questo momento in Europa ci sono tanti capi politici e ognuno di loro ha idee diverse. Quel che dico è di parlare, anche se uno è di destra e l’altro è di sinistra”.
Papa Francesco ha espresso anche la sua volontà di garantire l’inclusione degli omosessuali all’interno della Chiesa, attraverso alcune parole rilasciate all’agenzia argentina Infobae: “Penso che dobbiamo andare all’essenziale del Vangelo, Gesù chiama tutti”.
